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IL "RE" DELLE RAPINE / Orte

Rapine in banca, arrestato 53enne di Orte: faceva da basista e da palo

L'uomo si sarebbe occupato degli aspetti logistici e della preparazione dei colpi. Bottino da quasi 300mila euro

Rapine in banca, arrestato un 53enne di Orte. Stando alle indagini dei carabinieri, avrebbe fatto parte di una "batteria" nel ruolo di basista e palo, occupandosi soprattutto degli aspetti logistici e della preparazione dei colpi.

Quattro gli episodi contestati all'uomo, già noto alle forze dell'ordine, ai danni di altrettanti istituti bancari: tre rapine consumate e una tentata. La prima risale al 16 settembre 2022 nella filiale di Camerano (Ancona) della Bper: in due, con il volto coperto da passamontagna e dopo aver forzato una finestra, si sono fatti consegnare da uno dei dipendenti 140mila euro.

Tentata, invece, la rapina nella banca Intesa San Paolo di Acquasparta (Terni). Il 31 gennaio 2023 i componenti della "batteria" fecero un foro nella parete perimetrale della filiale, ma il colpo andò in fumo per l'intervento dei carabinieri che identificarono il 53enne e localizzarono la struttura ricettiva dove alloggiavano due complici.

Ma non è finita qui. Tra il 21 ottobre e il 28 novembre 2022 altre due rapine in banca, entrambe in provincia di Ascoli Piceno: alla Bper di Grottammare e alla Banca popolare di Bari di San Benedetto del Tronto. Sempre con il volto coperto da passamontagna e armati di taglierino, i componenti della banda, dopo aver forzato le finestre, sono riusciti a farsi consegnare 141mila 500 euro per poi darsi alla fuga.

Le indagini, coordinate dalla procura di Ancona, hanno coinvolto i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Ascoli Piceno e della compagnia di Osimo e militari della stazione di Orte per l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere del 53enne che ora si trova a Mammagialla. Ad emetterla è stato il gip di Ancona, competente per il primo reato finora addebitato e chiamato a esprimersi anche sugli altri per il vincolo della continuazione. Nell'ordinanza sottolinea la "minuziosa organizzazione, le collaudate modalità operative, la determinazione e l'audacia dimostrate, tutti indici di elevata professionalità e pericolosità degli indagati".

Quattro gli indagati a piede libero. Denunciate perché ritenute appartenenti alla stessa compagine e, a vario titolo, coinvolte nei vari episodi.

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