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Martedì, 30 Aprile 2024
LA DECISIONE DEL TAR / Tarquinia

Il Tar del Lazio ha deciso, l’impianto di termovalorizzazione non si farà a Tarquinia

Il Presidente Romoli: “Abbiamo difeso ancora una volta la vocazione agricola e turistica del territorio, la Tuscia non può ospitare un impianto di termovalorizzazione a servizio di Roma”

La provincia di Viterbo ha vinto la battaglia sul termovalorizzatore che la società A2A voleva realizzare: non si farà a Tarquinia.

Con la sentenza numero 7000 del 2024, il Tar ha rigettato il ricorso presentato da A2A nei confronti della Regione Lazio, della Provincia di Viterbo e dell’Asl di Viterbo che, unitamente ad altri Enti pubblici, avevano espresso la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto a Tarquinia non concedendo dunque alla società il via libera all’avvio dei lavori.

“Sono molto soddisfatto per questa sentenza del Tar che premia il nostro lavoro a difesa del territorio - ha commentato il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli –. Abbiamo difeso la nostra posizione presentando prove, valutazioni e pareri oggettivi e inconfutabili. L'impianto, se realizzato, avrebbe compromesso la vocazione agricola e turistica di Tarquinia”.

La vicenda

La vicenda è iniziata nel 2022, quando la Regione Lazio ha espresso una valutazione di Impatto Ambientale negativa al progetto non sussistendo le condizioni oggettive per realizzarlo a Tarquinia.L’impianto in questione, relativo al recupero energetico alimentato attraverso la combustione di rifiuti speciali non pericolosi, avrebbe infatti comportato rischi oggettivi sia per le risorse idriche sotterranee e superficiali dell’area che per l’elevata vocazione agricola e turistica della zona, che include al suo interno anche il sito Unesco della necropoli di Monterozzi.

Il procedimento

È contro questo provvedimento della Regione Lazio che l’A2A ha presentato ricorso dinanzi al Tar del Lazio. Nel procedimento che ne è conseguito, si è costituita in giudizio anche la Provincia di Viterbo con il legale interno avvocato Paolo  Felice che ha presentato ulteriori deduzioni a supporto delle motivazioni della Regione Lazio e della stessa Asl di Viterbo. Alla fine il Tar ha dato ragione alla Regione Lazio e alla Provincia di Viterbo. Tutto ciò significa che l’impianto di termovalorizzazione non verrà realizzato.

“Deve essere chiaro un altro concetto: Viterbo e la Tuscia non possono diventare una discarica a cielo aperto né tantomeno possono ospitare un impianto di termovalorizzazione a servizio di Roma o di altre province – ha aggiunto il Presidente Romoli -. Ci occupiamo già dello smaltimento di rifiuti provenienti da altre Province, è ora quindi che quest’ultime comincino a fare la propria parte”.

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