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Lunedì, 29 Aprile 2024
GIUDIZIARIA / Vetralla

Stupro a Vetralla: "Mi ha strappato le mutandine e violentata", condannato

L'uomo era finito a processo per violenza sessuale, lesioni, rapina, appropriazione indebita e denneggiamento

Condannato per aver stuprato la ex compagna. Nella tarda mattinata di ieri la sentenza del tribunale di Viterbo per un 54enne romeno residente a Vetralla, ma i fatti risalgono all'estate del 2021. Più precisamente al 29 agosto, giorno del compleanno della donna, sua connazionale. Stando all'accusa, l'imputato avrebbe invitato la ex a pranzo per poi violentarla. 

"Era geloso del mio nuovo fidanzato", ha sostenuto la vittima che due anni prima aveva avuto una relazione con il 54enne per poi trasferirsi in provincia di Perugia e lavorare come badante. Lì avrebbe conosciuto e frequentato un altro uomo ma spesso, soprattutto nei fine settimana, sarebbe tornata a Vetralla per stare a casa dell'ex.

Quel 29 agosto il 54enne, dopo lo stupro, avrebbe seguito la donna, in fuga, al supermercato. Ne è nata un'accesa discussione durante la quale avrebbe dato in escandescenza rendendo necessario l'intervento dei carabinieri ai quali la vittima ha raccontato di essere stata aggredita e violentata poco prima: "Mi ha strappato mutandine e gioielli e ha abusato di me". In seguito alla denuncia, per l'uomo è scattato il divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla ex che, finita in ospedale, è stata giudicata guaribile in dieci giorni.

Nel processo, con giudizio immediato, si è costituita parte civile. Lui davanti al collegio presieduto dalla giudice Daniela Rispoli è finito per violenza sessuale aggravata, lesioni, rapina per aver rubato 10 euro dalla borsa della donna, appropriazione indebita e danneggiamento aggravati per averle sottratto e distrutto due cellulari. Difeso dagli avvocati Paolo Delle Monache e Simona Mancini, il 54enne ha negato la gelosia e affermato che il rapporto era consenziente: "Non le ho strappato gli slip, li ha rotti lei mentre se li sfilava".

Al termine della requisitoria, la pm Chiara Capezzuto ha chiesto quattro anni e tre mesi di reclusione. E a tanto è stato condannato dal tribunale, oltre al risarcimento della vittima in sede civile.

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