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REGIONALI | Barelli attacca Panunzi e Sabatini: "In dieci anni non hanno fatto niente, nella sanità prebende"

Giacomo Barelli, candidato consigliere regionale per il Terzo Polo, ha lanciato una frecciatina al suo sfidante e al suo alleato. Carlo Calenda applaude

Ieri il Terzo Polo, la lista composta da Azione e Italia Viva, ha ospitato a Viterbo uno dei suoi due leader: Carlo Calenda. L’ex ministro è passato in città per inaugurare la campagna elettorale, poi il ritorno nella Capitale in vista degli altri impegni elettorali. Nel suo intervento, Calenda non è entrato troppo nel cuore delle dinamiche politiche viterbesi, preferendo parlare più in generale di quelle regionali. E dunque, a “rubare la scena” al numero uno, ci ha pensato Giacomo Barelli. 

Già consigliere comunale ed assessore, l’avvocato è ora in corsa per un posto in Consiglio regionale proprio per il Terzo Polo in quota calendiana. L’intervento clou della serata è stato il suo, ampiamente condiviso da Calenda che, nel mentre, applaudiva ed annuiva a più riprese. Una presa di posizione inaspettata, per certi versi anche forte, in contrapposizione di Enrico Panunzi e Daniele Sabatini, candidati del Pd e di FdI. Se una stoccata al secondo potrebbe non colpire, quella al primo è certamente una notizia, essendo Panunzi alleato di Barelli nella coalizione a sostegno di Alessio D’Amato. 

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 “Questo partito - ha detto, parlando di Azione - è fondato da e su un’idea, siamo quelli che cercano di far accadere le cose”. Una premessa, poi l’attacco, senza far nomi, a quelli che sembrano essere proprio Sabatini e Panunzi: “Sia a destra che a sinistra, i ras delle preferenze sono rispettivamente 13 e 10 anni che si candidano ininterrottamente, ma le cose non le hanno fatte accadere”. Il riferimento pare chiaro anche perché, subito dopo, l’ex assessore ha rincarato la dose: “Se oggi, siamo nel 2023, questi signori si sperticano nel parlare della Trasversale, iniziata nel ‘75, non credo che finora abbiano fatto accadere delle cose. Idem per quanto riguarda Belcolle, che è addirittura più vecchio ed ancora incompleto, però anche qui rassicurazioni sul completamento mai avvenuto prima“. E allora si potrebbe speculare, dire ad esempio che sia per quanto riguarda la Trasversale che per quel che concerne Belcolle, in entrambi i casi è stato Panunzi a fare annunci. Insomma, un intervento enigmatico, ma non troppo. Pare chiaro che l’intento di Barelli, più che un lancio di frecciatine, fosse quello di smarcarsi, differenziarsi rispetto ai due rivali. Del resto, il Terzo Polo nella corsa alla Regione si è alleato con il Pd “turandosi il naso”, come si direbbe, e con Fratelli d’Italia ci sono delle differenze incolmabili.

Infine, a completare il quadro e alimentare i dubbi, le dichiarazioni sulla sanità: “Tutto quello che si dice. Il sistema sanitario ha delle criticità enormi, non funziona, ma c’è qualcosa di più odioso”. Qui Barelli incomincia a parlare di quelle che lui stesso chiama prebende: “Mettiamo caso che una signora anziana debba essere operata entro 48 ore, che qualcuno chiami qualcun altro e, prima che scada il tempo limite, la signora venga operata. Vedete, il problema non è soltanto la mancanza di personale, il fatto che la sanità non funzioni. No. C’è qualcosa di piu odioso che si innesta: la telefonata. Qualcuno di noi liberali lo deve dire: se operiamo una signora con la telefonata non è perché mancano medici, ma perché senza non ci si riusciva. E chi quella telefonata non può farla?“. Un j’accuse totale, senza far nomi ma chiaro, che fa il paio con le accuse mosse dalla meloniana Chiara Colosimo a riguardo di un presunto “sistema clientelare” operante in quasi tutta la regione.

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