Concorsopoli Asl, l'esclusa: "Addetti alla vigilanza dell'esame parenti di alcuni candidati"

Concorsopoli alla Asl di Latina, in tribunale la testimonianza di una delle candidate bocciate. Durante l'ultima udienza la donna, che si è costituita parte civile insieme a un'altra esclusa e, tra gli altri, alla Asl di Viterbo, nel ricostruire le modalità del concorso ha parlato di presunte incompatibilità tra alcuni addetti alla vigilanza dell'esame e alcuni concorrenti in quanto parenti. "Nonostante questo - scrive LatinaToday che riporta il racconto della donna ai giudici - hanno accompagnato i familiari in aula e, andando a verificare l'esito delle prove, è risultato che quattro candidati legati da parentela avevano superato l'esame. Una palese violazione delle norme anche l'aver consentito a qualcuno di portare il telefono cellulare con sé durante la prova scritta".

La donna era una delle candidate al concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 23 posti di collaboratore amministrativo professionale categoria D indetto in forma aggregata tra le Asl Latina, Viterbo, Frosinone e Roma 3. Bocciata, si è prima rivolta al Tar presentando un ricorso, per poi costituirsi parte civile nel processo a Latina che vede imputate tre persone. Si tratta dell'ex segretario del Pd del capoluogo pontino Claudio Moscardelli, dell'ex dirigente della Asl di Latina Claudio Rainone e del funzionario Mario Graziano Esposito. Moscardelli è accusato di corruzione e rivelazione di segreti d'ufficio, mentre Rainone ed Esposito di falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti d'ufficio.

Otto le parti civili. Oltre alle due candidate escluse e alla Asl di Viterbo, quella di Frosinone, la Regione Lazio, il comune di Latina, l'associazione antimafia Antonio Caponnetto e Confconsumatori Lazio Aps.

Il processo è stato rinviato tra tre mesi, quando la "palla" passerà alla difesa con i primi testimoni da lei citati.