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Martedì, 30 Aprile 2024
LA SENTENZA / Centro Storico / Via Fontanella del Suffragio

Omicidio del Suffragio, Azzurra Cerretani condannata a un anno e quattro mesi

Per la 29enne viterbese caduta l'accusa di omicidio riqualificata in favoreggiamento

Omicidio del Suffragio, Azzurra Cerretani condannata a un anno e quattro mesi di reclusione. Per la 29enne viterbese implicata nel delitto di Daniele Barchi il gup Giacomo Autizi ha riqualificato il reato in favoreggiamento personale da omicidio volontario in concorso con il fidanzato dell'epoca: il 35enne di Corchiano Stefano Pavani, giudicato seminfermo di mente e condannato in via definita a 15 anni.

La sentenza per Cerretani, che aveva scelto il rito abbreviato, è arrivata pochi minuti dopo le 12,15 di oggi, lunedì 15 aprile. Il gup del tribunale di Viterbo ha disposto anche una provvisionale di 6mila euro in totale per i genitori adottivi della vittima che si opposero alla richiesta di archiviazione della pm Chiara Capezzuto che durante il dibattimento aveva chiesto l'assoluzione di Cerretani per l'accusa di omicidio. Tra novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza.

"Le leggeremo e poi valuteremo il ricorso in appello - afferma il legale di Cerretani, l'avvocato Fausto Barili -. Per questa difesa, però, già non sussiste neppure il reato di favoreggiamento. Per noi è comunque un risultato eccezionale perché è caduta l'accusa di omicidio volontario ed è stato cristallizzato dal gup quello scenario in cui abbiamo sempre creduto, ossia che Cerretani era assolutamente estranea alla dinamica dell'omicidio che ha portato alla morte del povero Barchi. Prima di noi ci ha sempre creduto la procura che ha chiesto sia l'archiviazione che l'assoluzione dall'omicidio per la ragazza. Come difesa siamo soddisfatti perché questa sentenza rende giustizia a Cerretani che comunque ha subito un trauma personale da questa triste vicenda".

Il delitto risale alla primavera del 2018. La sera del 22 maggio Daniele Barchi, 42enne originario di Gaeta (Latina) è stato trovato cadavere in un monolocale al pianoterra in via Fontanella del Suffragio. Una traversa di corso Italia, in pieno centro storico. È stato massacrato di botte e torturato fino alla morte. Seviziato con un coltello, un forchettone da cucina e una bottiglia di vetro. Il perché? Non avrebbe più voluto Pavani e Cerretani in casa dove li stava ospitando da tempo.

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