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Martedì, 30 Aprile 2024
ANTIMAFIA

Sequestrati e riempiti di botte finché non pagano la droga: 11 arresti, anche a Viterbo | VIDEO

Operazione di carabinieri e polizia in tre province del Lazio. Tra i reati contestati pure estorsione per 300mila euro, rapina, riciclaggio di denaro e spaccio

Undici misure cautelari, anche nella Tuscia, per rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro e spaccio di sostanze stupefacenti. Ad eseguire l'ordinanza del gip di Roma, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Roma e i poliziotti del primo distretto Trevi - Campo Marzio nelle province di Viterbo, Roma e Frosinone. Le misure cautelari, dalle prime luci dell'alba di martedì 16 aprile, hanno raggiunto undice persone indagate a vario titolo.

Le indagini

Le indagini scattano a ottobre 2022 dopo la denuncia di un consumatore di droga che avrebbe maturato con gli spacciatori un debito che non sarebbe più riuscito a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In più di un anno di indagini gli investigatori hanno ricostruito l'esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà e di cui farebbero parte gli indagati, e documentato come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.

Le violenze

In alcuni episodi le vittime sarebbero state portate nelle abitazioni di alcuni sodali dove sarebbero state percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché era stato esaurito il "plafond" giornaliero in banca, sarebbero state sequestrate e malmenate tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce sarebbero state estese anche ai familiari delle vittime.

Estorsioni per 300mila euro

L'analisi del flusso di denaro estorto, che ammonta a oltre 300mila euro, ha permesso agli investigatori di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari. Si tratta di persone ritenute vicino al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori. Documentate anche le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti sarebbe stato trasferito ad altri beneficiari tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti.

Il capo del gruppo criminale

A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell'ordine, il 12 giugno 2023, i carabinieri avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Dda di Roma, per l'estorsione ai danni di un 36enne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. Inoltre, già il 3 ottobre 2022, Salvatori era stato arrestato in flagranza dai carabinieri della sezione radiomobile di Cassino poiché sorpreso nei pressi dell'abitazione delle vittime in possesso di un'arma clandestina.

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