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LA LETTERA

Infermiere aggredito, dalla diocesi scrivono alla Croce rossa: "Dispiacere e solidarietà"

Lettera di Maria Paola Angelini, direttrice dell'ufficio diocesano di pastorale della salute, al presidente della Croce rossa Marco Sbocchia dopo l'aggressione subita da un volontario

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Maria Paola Angelini, direttrice dell'ufficio diocesano di pastorale della salute, al presidente della Croce rossa Marco Sbocchia dopo l'aggressione subita da un volontario.

Apprendiamo dell'ennesima espressione aggressiva nei riguardi dei soccorritori. L'espressione è da esecrare. Esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro dispiacere che corre su due piani: "Il dolore fisico e morale dell'aggredito in quanto persona e quello della ferita che colpisce la comunità tutta".

Sorvoliamo le molteplici cause che incidono sull'anima dello stato sociale che ha accompagnato, che accompagna e accompagnerà i nostri giorni. Da cittadini, prima di tutto, e attenti accoglienti osservatori non si può fare a meno di richiamare l'attenzione sull'aggressore, sul suo malessere manifesto.

Solidamente viene sempre riportato il fatto, ma non ci si cala dentro le pieghe dello stesso. Forse l'accaduto è l'occasione per soffermarci oltre il vedere e a fondare nel guardare. Ho vissuto tanta accoglienza anche nel nostro pronto soccorso e ora, qualche volta, mi sono trovata a viverlo come accompagnatrice di pazienti. Forse è il caso veramente di unire menti e cuore, diverse esperienze per ricostruire. Vi giunga il nostro conforto. 

Maria Paola Angelini
Direttore Ufficio diocesano di pastorale della salute

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