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Lunedì, 29 Aprile 2024
provincia Soriano nel Cimino

Omicidio a Soriano, arrestati Pizzuti e Pomirleanu: "Tra i responsabili dell'agguato a Bramucci"

Dopo un anno e mezzo di indagini, procura e carabinieri hanno "chiuso il cerchio intorno agli esecutori" del delitto del 58enne. I loro ruoli

Con l'arresto di Constantin Dan Pomirleanu e Alessio Pizzuti la procura di Viterbo diretta da Paolo Auriemma ritiene "chiuso il cerchio intorno agli esecutori dell'omicidio di Salvatore Bramucci". Quasi un anno e mezzo di indagini, che non hanno mai subito battute di arresto, condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Viterbo e coordinate dal pm Massimiliano Siddi.

Con l'esecuzione, ieri mattina, di queste due ordinanze di custodia cautelare salgono a sei, su un totale di otto indagati, gli arresti per il delitto del 7 agosto del 2022 a Soriano nel Cimino del 58enne ucciso mentre stava finendo di scontare ai domiciliari una condanna per usura ed estorsione. Già in carcere e a processo davanti alla corte di assise del tribunale di Viterbo la moglie della vittima Elisabetta Bacchio, la cognata nonché sorella della vedova Sabrina Bacchio, ritenute rispettivamente mandante e pianificatrice, e i presunti killer Antonio Bacci e Lucio La Pietra. Restano a piede libero Fabio Buti e Ismail Memeti.

A Pomirleanu, 34enne compagno di Sabrina Bacchio, e a Pizzuti, 35 anni, il provvedimento emesso dal gip di Viterbo su richiesta della procura è stato notificato dai carabinieri nei loro comuni di residenza, rispettivamente Guidonia Montecelio e Roma. I due sono "ritenuti responsabili, in concorso con gli altri soggetti sino ad ora identificati e arrestati, dell'agguato con armi da sparo".

Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, Pomirleanu avrebbe preso parte alla pianificazione dell'omicidio, avvenuta soprattutto nella casa di Guidonia dove conviveva con Bacchio. Inoltre, la sera del 16 luglio 2022, sarebbe stato con la compagna a Soriano apprendendo dell'anticipazione dell'orario di libera uscita di Bramucci che, di conseguenza, ha avuto ripercussioni sul lasso di tempo per il delitto.

Anche Pizzuti, sempre secondo le indagini, avrebbe partecipato almeno a una di queste "riunioni", oltre a essersi recato, sempre il 16 luglio ma in giornata, a Soriano insieme a Bacci e Bacchio. Per gli inquirenti, inoltre, il 35enne avrebbe dovuto prendere parte sia al sopralluogo del 4 agosto su quella che poi sarebbe diventata la scena del crimine che al commando di fuoco mossosi dalla Capitale all'alba del 7 agosto. Ma in entrambi i casi si sarebbe tirato indietro all'ultimo, non rispondendo neppure alle telefonate di Bacci. Quest'ultimo, oltre ad averlo anche malmenato nel periodo finito sotto la lente degli investigatori, in un messaggio Whatsapp con Bacchio lo chiama "il meccanico al piano di sopra", per la mansione che svolge e perché vive al piano immediatamente superiore al suo.

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