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TRIBUNALE / Valentano

Lupa fatta accoppiare con cani: proprietario a processo, Enpa parte civile

L'uomo, a giudizio con l'abbreviato condizionato a perizia genetica, ha venduto l'esemplare a un allevatore di Valentano

Cani incrociati con lupi, a processo il proprietario della presunta fattrice. V.O., 37enne di Crotone ma residente a Rho (Milano), è accusato di aver "importato nell'Unione europea e detenuto presso la propria abitazione l'esemplare di lupo selvatico di nome Rajia senza la prescritta documentazione in quanto specie considerata pericolosa per la salute e la pubblicità incolumità".

Ieri mattina la prima udienza davanti al tribunale di Viterbo, durante la quale si è costituita parte civile l'Enpa, l'Ente nazionale protezione animali. Respinta, invece, la medesima richiesta avanza dall'associazione animalista "Salviamo gli orsi della luna". Per quanto riguarda l'imputato, il giudice ha ammesso il giudizio abbreviato condizionato a una perizia genetica sugli animali. Il rito alternativo consente, in caso di condanna, una sconto di pena.

Durante le indagini, condotte dai carabinieri in quella che è stata chiamata operazione "Cappuccetto Rosso", il pm Massimiliano Siddi ha già fatto eseguire il test del Dna sugli esemplari, a cui ha partecipato anche l'Ente nazionale cinofilia italiana (Enci). Secondo i periti Alberto Santini e Marco Galaverni, la fattrice era un animale selvatico al 100%, fatta accoppiare con dei cani lupo.

Alla prossima udienza, fissata per il 19 gennaio 2024, il processo a carico del 37enne verrà unificato a quello dell'allevatore di Valentano a cui ad aprile 2021 sono stati sequestrati diversi esemplari. A.T., 41 anni, ha acquistato dal 37enne proprio la presunta fattrice Rajia, poi morta durante il sequestro. L'allevatore è accusato di aver "importato dall'Unione europea e detenuto nella propria abitazione 18 esemplari vivi di lupo selvatico senza la prescritta documentazione in quanto specie considerata pericolosa per la pubblica incolumità" e di "aver detenuto gli esemplari in condizioni incompatibili con la loro natura".

Anche lui è a giudizio con rito abbreviato, condizionato sempre alla perizia genetica. La consulente della difesa è la genetista Lisa Fiore che, ascoltata lo scorso luglio, ha un'idea del tutto diversa da quella dei periti di pm ed Enpa. Per la genetista di parte, infatti, è "impossibile stabilire con certezza se si tratti di lupo o di cane".

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