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Lunedì, 29 Aprile 2024
RAPINA E AGGRESSIONE / Caprarola

Rapinano e aggrediscono in discoteca un allievo maresciallo dei carabinieri: due 19enni ai domiciliari

Il malcapitato poi soccorso sul posto dall’ambulanza ha avuto una prognosi di 40 giorni, naso fratturato, due denti rotti oltre ad essere stato derubato

Rapina violenta in discoteca ai danni di un allievo carabiniere: due giovani ai domiciliari. "Questa mattina, alle prime luci dell’alba, a Manziana (RM), personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Viterbo ha eseguito due ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Viterbo, nei confronti di due 19enni per rapina e lesioni aggravate ai danni di un giovane allievo maresciallo dei carabinieri- ha fatto sapere la Questura con una nota alla stampa - L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Viterbo, è scaturita dalla segnalazione pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112 una sera della fine dello scorso mese di gennaio per rapina e violenza sessuale in una discoteca di Caprarola. 

In particolare, quella sera la vittima della rapina aveva conosciuto nel locale una ragazza minorenne. L’ex fidanzato della stessa, avendola sorpresa a scambiarsi effusioni amorose con il militare, lo aggrediva violentemente insieme ai suoi amici fratturandogli il naso e rompendogli due denti dopo averlo derubato del telefono cellulare e del portafogli. 

Avendo poi notato all’interno il tesserino dell’Arma dei Carabinieri chiedeva ripetutamente all’ex compagna «Ti ha stuprata? Ti ha stuprata?», facendo divenire la versione univoca dei fatti quella di una spedizione punitiva in difesa della minore. 

Il malcapitato poi soccorso sul posto dall’ambulanza ha avuto una prognosi di 40 giorni.

I poliziotti della Squadra Mobile hanno svolto le indagini, visionando le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza del locale ed ascoltando numerosi testimoni, i quali hanno fornito importanti spunti investigativi che portavano ad escludere l’ipotesi della violenza sessuale.

La successiva analisi degli smartphone degli indagati e della stessa ragazza è risultata decisiva per la corretta ricostruzione della vicenda. Nelle conversazioni, infatti, veniva commentato il brutale pestaggio con affermazioni di esultanza per aver picchiato un appartenente alle Forze di polizia. 

Sono comunque in corso ulteriori indagini al fine di identificare altri possibili corresponsabili dell’evento criminoso. 

Si rappresenta che gli indagati sono stati arrestati in fase di indagine preliminare, fatto salvo il principio della presunzione di innocenza" concludono poi dalla Questura.

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