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Lunedì, 29 Aprile 2024
IL FATTO

Scivola sulla melma al Bullicame e chiede 12mila 500 euro di risarcimento al Comune

Lo sfortunato frequentatore delle terme cita in giudizio l'ente, che ha rischiato anche di non potersi difendere in aula a causa dell'attacco hacker dello scorso dicembre

Il 29 agosto del 2022, A.C., uomo viterbese, è stato protagonista di uno sfortunato incidente. Quel giorno, infatti, aveva deciso di recarsi alle terme del Bullicame, approfittando del sole estivo, per passare una giornata di relax. Sciaguratamente, però, una volta arrivato in prossimità delle vasche, è scivolato sulla melma viscida che notoriamente caratterizza le pozze cittadine, cadendo a terra malamente.

Lo spiacevole inconveniente gli avrebbe causato dei danni fisici, fortunatamente non tali da mettere a repentaglio la sua vita. Ma sarebbe potuta andare decisamente peggio. Magari avrebbe potuto sbattere la testa, oppure tagliarsi gravemente. L’uomo ha deciso di denunciare il Comune di Viterbo, chiedendo anche 12mila 500 euro di risarcimento per l’accaduto.

Con atto notificato il 25 ottobre e acquisito al protocollo generale del Comune il giorno successivo, A.C. ha citato l’ente innanzi al tribunale di Viterbo all'udienza del 6 marzo, con scadenza in data 23 dicembre scorso, per la costituzione in giudizio. Il protagonisga di questa storia ha chiesto che sia accertata e dichiarata la responsabilità del Comune in relazione al sinistro a lui occorso mentre si accingeva a entrare nella piscina delle terme libere del Bullicame, dove “a causa della melma presente sul bordo della vasca perdeva l’equilibrio e cadeva rovinosamente” riportando danni fisici.

Ha chiesto che sia condannato il Comune al risarcimento del danno non patrimoniale, quantificato dallo stesso in 12mIla 119 euro o nella diversa somma che risulterà in corso di causa e di giustizia oltre a 360 euro di rimborso spese, con vittoria di spese di lite e compenso professionale.

Il 27 ottobre l’atto di citazione è stato trasmesso alla compagnia Assicuratrice milanese, detentrice della polizza per responsabilità civile del Comune che ha gestito la pratica di risarcimento all’epoca del sinistro.

Il 5 dicembre scorso, l’avvocato Mirko Romoli Fenu ha comunicato di essere stato incaricato, congiuntamente e disgiuntamente all’avvocato Raffaella Valeri, per assistere palazzo dei Priori nel giudizio di che trattasi dalla compagnia assicurativa la quale ha assunto la gestione della vertenza e, due giorni più tardi, è stata predisposta e caricata sulla piattaforma Urbi la proposta di deliberazione di autorizzazione al sindaco Chiara Frontini a costituirsi nel giudizio. 

Tuttavia, l’8 dicembre, a seguito di un attacco hacker che ha interessato il fornitore cloud del sistema operativo Urbi, la piattaforma dedicata è risultata inattiva e inutillizzabile, con conseguente blocco della proposta di deliberazione relativa alla predisposizione dell’incarico legale in questione. In considerazione dello stato emergenziale venutosi a creare, Frontini, a tutela della posizione giuridica del Comune e al fine di scongiurare l’ipotesi di un processo in contumacia, ha rilasciato la procura necessaria al legale delegato dalla compagnia assicuratrice, Mirko Romoli Fenu, e all’avvocato Valeri, i quali si sono regolarmente costituiti entro il termine previsto del 23 dicembre.

Ora sul caso dovranno pronunciarsi i giudici di via Falcone e Borsellino, con A.C. che chiede quella che dal suo punto di vista sarebbe la giustizia e, al contrario, il Comune che vuole evitare il pagamento dei danni.

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