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L'INTERVISTA

Intervista a Ugo Poggi: "Se mi avessero fatto entrare in politica prima, oggi Viterbo sarebbe una città d'arte"

Il consigliere comunale parla del suo rapporto con Sgarbi, del ruolo nell'amministrazione e delle aspettative per il futuro: "Frontini sta lavorando bene ma deve darsi da fare, solo così Viterbo cambierà. Vedrei bene un'alleanza con Romoli"

“Se mi avessero fatto entrare in politica prima, oggi Viterbo sarebbe molto avanti nel campo dell’arte e della bellezza”. A parlare è Ugo Poggi, consigliere comunale di Rinascimento, la lista di Vittorio Sgarbi. A ViterboToday, l’esponente della maggioranza del sindaco Chiara Frontini ha commentato gli ultimi sviluppi politici relativi al Comune e alla Provincia, ma anche al suo rapporto con il suo leader e dei suoi progetti futuri in politica.

Qual è il suo rapporto con Vittorio Sgarbi, assessore alla Bellezza della giunta Frontini e numero uno di Rinascimento?
"Conoscendolo dal 1991, abbiamo sempre avuto un’affinità. Io amo l’arte e sono stato contento di aver partecipato alla campagna elettorale del 2022 al suo fianco. Quando Vittorio entra in consiglio, come al solito, è per tutti un onore averlo tra noi. Qualcuno di opposizione lo ha anche applaudito, come a dire: Era ora che ci venivi trovare. C’e stata molta disponibilità da parte di tutti quanti nei suoi confronti, ha spiegato anche la mostra che organizzeremo insieme su Ligabue e Liviabella, che sarà davvero rivoluzionaria”.

Da dove nasce la sua passione per l’arte?
“Mio padre era un artista, ha fatto 98 porte in oro e in stile veneziano al Quirinale negli anni ‘30. Io ho seguito il suo esempio e sono diventato un artista nel campo della fotografia, ho collaborato con Sebastian Matta e con Pier Paolo Pasolini, sono stato anche il suo cameriere. La gente pensa che io sia pazzo ma invece dovrebbe imparare a conoscermi, Ugo Poggi vuole bene alla sua città e non la scambierebbe con nessun altro posto. Ho anche rifondato la Minimacchina del centro storico e ho estrapolato dall’urna santa Giacinta Marescotti al 200esimo anno in tre notti e per consegnarla a monsignor Chiarinelli”. 

Lei dice di aver fatto molto, ma oggi si sente ripagato di questi sforzi?
“Quando faccio qualcosa, lo faccio per fare del bene e non voglio nulla indietro. Però penso di poter dire che non sono mai stato premiato da nessuno per tutto quel che ho fatto, sempre con umiltà. Se mi avessero fatto entrare in politica un po’ di anni fa, oggi Viterbo sarebbe già molto in vantaggio per quello che riguarda la bellezza e l’arte. Ora mi auguro che tutti i partiti mi capiscano e mi apprezzino”.

A proposito di partiti, lei è stato recentemente protagonista di una polemica sul voto per le provinciali. È vero che, anziché per il Patto civico, ha votato per Forza Italia?
“No. Ho votato per il mio gruppo”.

Ma questa voce gira con insistenza…
“Qualcuno ha detto una stupidaggine, come se io avessi aiutato altri partiti. Non è così, io ho aiutato solo il Patto civico. Poi gli altri possono dire quel che vogliono, ma lo fanno perché ce l’hanno sempre con me perché sto con Sgarbi e devono cercare un pretesto”.

Allora è stato qualcun altro a voltare le spalle alla maggioranza?
“Abbiamo raggiunto quella che per noi è una vittoria importante come gruppo Frontini, con l’elezione di Di Fusco e De Alexandris. L’importante è essere arrivati al traguardo, poi se sono mancati dei voti pazienza. Ce ne mancano tre, compresi quelli di Chiatti e Bruzziches”.

Cosa le ha detto Sgarbi dopo le provinciali? Lei era anche candidato consigliere…
“Sì, ma non me la sono sentita di andare fino in fondo. Però ho dato la spinta per aiutarli. Vittorio mi ha detto che abbiamo vinto e abbiamo eletto due consiglieri, quelli previsti, perché sapevamo di puntare su di loro sin dall’inizio”.

E come mai il giorno dopo avete incontrato Romoli in Provincia?
“Abbiamo parlato di un importante progetto per rilanciare il turismo nella Tuscia, che per noi è la perla del centro Italia. Siamo in piena sintonia”.

Che ne pensa di Romoli? 
"Una brava persona e un bravo amministratore. È sicuramente da valutare un eventuale accompagnamento con Forza Italia. Sia Romoli che Frontini sono due giovani importanti, penso che sia l’unione a fare la forza e che siano i giovani a dover cambiare Viterbo e la Tuscia. L’arte e la cultura nelle migliori città significano decoro e bellezza, ma soprattutto tanto turismo”.

E degli altri partiti che ne pensa?
“Io sono democratico, destra o sinistra purché lavorino bene. Per creare qualcosa di buono serve unità d’intenti, qualunque città è nata dalla collaborazione tra varie anime. Anche nelle giunte comunali servirebbe un po’ più di rispetto. La politica a volte penalizza alcune idee giustissime, la sinistra a Viterbo bocciò il progetto di un multipiano al Sacrario portato da Marcello Meroi, mentre un progetto simile lo fece Renzi a Santa Maria Novella a Firenze. E pensare che già nel ‘96 avremmo potuto risolvere il problema delle macchine e dei parcheggi. Oggi lo rimpiangiamo”.

Sotto questo punto di vista, come sta lavorando la giunta Frontini?
“Bene, ma dobbiamo darci da fare. Allora sì che Viterbo cambierà. Non dobbiamo pensare agli aeroporti ma ai treni veloci da Roma, ai servizi che servono subito ai turisti. Un romano che parte domenica da Tiburtina per Orte non ha un collegamento per Viterbo, nemmeno i bagni pubblici. Facciamo tanta pubblicità su questi pendolari che vengono da noi e sui pellegrini della via Francigena, ma se poi devono andare al bagno dove vanno? La fanno in mezzo alla strada?”. 

Lei queste cose le ha dette al sindaco?
“Certo. Anche agli assessori competenti”. 

E qual è stata la risposta?
“Bisogna farle le cose. Bisogna mandare in porto queste azioni al più presto”.

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