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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

RETROSCENA | Sgarbi-Frontini, cosa è successo: l'invettiva, la telefonata dal bagno della Regione e le scuse dell'assessore

Prima le dimissioni poi il dietrofront: cosa è successo dietro le quinte tra l'assessore e il sindaco

Sono le 12:44 quando Vittorio Sgarbi, nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, sale sul pulpito per intervenire alla XII commissione. Al centro ci sono le ricadute negative che le energie rinnovabili potrebbero avere sulla Tuscia, argomento che sta molto a cuore al sottosegretario alla Cultura. Di fronte a lui c’è praticamente tutta la politica della Tuscia: venti sindaci, tra cui quello del capoluogo (nonché sua alleata a Viterbo) Chiara Frontini, e i due consiglieri regionali Daniele Sabatini e Valentina Paterna. Tutti loro aspettano che Sgarbi si pronunci contro l’invasione di impianti eolici e fotovoltaici nei comuni della Tuscia, ma le cose non vanno proprio così. O meglio, non andranno esattamente come chiunque avrebbe immaginato. Questo perché, poco prima che il Vittorio nazionale intervenisse, aveva parlato proprio Frontini. La quale, a sorpresa, era stata contestata in aula da un uomo, Maurizio Conticelli di Amici della Terra, che le rimproverava di aver appena approvato un progetto da 18 pale eoliche tra Viterbo e Tuscania. È questa la miccia che innesca l’esplosione e che indurrà il famoso critico d’arte a scatenarsi dal palco.

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In realtà, Sgarbi era venuto già a sapere del parere favorevole di buon mattino, informato dai suoi collaboratori. E non l’aveva presa bene. Affatto. Tanto che, rivolgendosi all’ampia platea, lancia dichiarazioni al vetriolo contro Frontini, il presidente della Regione Francesco Rocca e, addirittura, il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin. Infuriato per il via libera al progetto, annuncia lapidariamente: “La mia esperienza da assessore a Viterbo si conclude qui”. Tira in ballo prima la Regione, chiedendo a Rocca di rispettare l’impegno a non autorizzare altri impianti nella Tuscia, poi il ministero dell’Ambiente, bacchettando Pichetto che, a suo dire, si sarebbe piegato troppo alla transizione ecologica di grilliniana memoria a discapito dei vincoli paesaggistici delle Soprintendenze. Una volta terminati gli improperi, infine, saluta e ringrazia i presenti, tranne il “suo” sindaco, abbandonando l’aula e la Pisana. Frontini ha assistito allo sfogo di Sgarbi seduta tra i colleghi sindaci, vicino a Daniele Sabatini. È agitata, non capisce per quale motivo si sia lasciato andare ad un attacco così irruento e imponderabile. E così, qualche minuto dopo che lui se n’è andato senza salutarla, anche lei abbandona la commissione e va fuori la stanza. Si dirige in bagno, lontana da occhi e orecchie indiscrete, e prende in mano il cellulare chiamando il suo esponente di giunta.

Sgarbi, che nel frattempo è già in viaggio in macchina, risponde. I due si iniziano a parlare, con Frontini che chiede conto della sfuriata e lui che la accusa di non averlo avvertito su un tema sensibile. La telefonata dura più di venti minuti e, alla fine, la prima cittadina esce dai bagni della Regione e torna nella sala Mechelli.  Nel frattempo il caso è scoppiato e la notizia dello strappo tra lei e il suo assessore fa il giro del web. La leader civica allora prende di petto la faccenda e comunica, a distanza di neanche mezz'ora dal teatrino andato in scena pubblicamente: “Ci siamo chiariti, si è trattato di un’incomprensione. Sgarbi resta in giunta al 100%”. Difatti, la chiamata ha avuto gli effetti sperati e Sgarbi, dopo essere tornato in sè, si è scusato per aver ingranato subito la quinta. Alla fine, Frontini è riuscita a sventare la crisi - seppur in modo rocambolesco - in una situazione che si stava mettendo davvero male per lei e per la sua amministrazione. Il rischio era quello di perdere la faccia, per di più di fronte a gran parte dei suoi avversari, presenti e già pronti a renderle conto della figura barbina. Del resto, un sindaco che incassa pubblicamente la reprimenda di un suo assessore non è mai una grandiosa immagine. Non di uno qualsiasi poi, ma di Vittorio Sgarbi. Ad accompagnare l’inquilina di Palazzo dei Priori non c’era nemmeno un membro del suo staff, perciò, ha dovuto affrontare la tempesta completamente sola. A salvare la lady del civismo dalla figura di palta è stata quella provvidenziale telefonata dalla toilette. La diplomazia del water.   

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“È tutto rientrato. Alla base - ha spiegato la prima cittadina a ViterboToday - c’è stata un’incomprensione, non aveva capito la nostra posizione. Non si dimette. Posso dirlo con il 100% di sicurezza”. E lo stesso assessore alla Bellezza, poco dopo, spiega l’accaduto: “Ho ritirato le mie dimissioni perchè sono stato tratto in inganno da un articolo di giornale e dalle parole del signore che ha contestato Frontini. Quello del Comune era un parere meramente tecnico espresso da un funzionario, l’amministrazione e il Consiglio comunale non c’entrano nulla. Ma inorridisco al pensiero che un tecnico possa dare un parere non tenendo conto dell’indirizzo politico del Comune”. Nient’altro che un banale disguido, quindi, con le dimissioni che vengono ritirate. E ora sarà interessate vedere come Sgarbi si comporterà in futuro, dopo aver quasi rischiato di far scoppiare una crisi di maggioranza. Sicuramente, l’invito sarà stato quello di telefonare al sindaco prima di tuffarsi a bomba nelle polemiche riguardanti Palazzo dei Priori. Magari, la prossima volta, non comunicando dai bagni della Pisana. 

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