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Sgarbi piange miseria per il suo assessorato alla Bellezza: "Sono senza portafoglio, ma per Viterbo pronti progetti culturali"

L'assessore si rivede in consiglio e risponde alla consigliera dem Lina Delle Monache: "Le mie assenze corrispondono alla mia impossibilità di agire". Poi lancia tre mostre e il Festival della Tuscia

Un’entrata in scena inaspettata, un coupe de theatre degno del personaggio che da sempre incarna. All’improvviso, nella seduta di ieri, Vittorio Sgarbi si è presentato in Consiglio comunale per la seconda volta in quasi due anni di mandato. Un’apparizione non preventivata che, secondo alcuni, poteva significare guai in vista per l’amministrazione, invece il professore si è accomodato sulla scranna dedicata agli assessori, gentilmente cedutagli da Elena Angiani, senza prendere parola. Una breve confabulazione con Chiara Frontini, rigorosamente all’orecchio e con mano davanti per non far leggere il labiale, e saluti di circostanza al resto della giunta. Ma non poteva andare così, impossibile che Sgarbi si rifacesse vedere in aula dopo mesi di assenza senza proferire verbo. E, infatti, alla fine ha parlato. E, tra le righe, ma non troppo, ha lanciato un messaggio chiaro.

Ad incalzarlo ci ha pensato la consigliera dem Lina Delle Monache, che il 17 gennaio scorso lo aveva apostrofato coloritamente: “Assenteista e insensibile”.  Ieri, tuttavia, la consigliera, forse per evitare di risvegliare il vecchio ma mai sopito e soprattutto veemente spirito sgarbiano, quello delle risse in Tv, ha preferito utilizzare toni ben più moderati, ponendogli una semplicissima domanda: “Qual è la sua programmazione per l’assessorato a lei assegnato nel triennio 2024-25-26?”. Domanda soft, risposta altrettanto soft: “Non è questa la ragione per la quale oggi sono qui, ma è certamente una richiesta legittima. La bellezza è una situazione e non una realtà, il mio è un assessorato senza un bilancio e senza portafoglio. Ed io sono un assessore senza indennità”. Pacatamente, Sgarbi ha fatto notare - qualora ce ne fosse il bisogno - che, per la Bellezza, l’amministrazione Frontini ha stanziato pochi spiccioli e nulla più. Un problema sollevato già in passato, senza alcun risultato, dai collaboratori del critico d’arte a Palazzo dei Priori. Per quanto riguarda il suo presunto assenteismo, Sgarbi ha poi puntualizzato: “Le mie assenze corrispondono alla mia impossibilità di agire, salvo sussidi del sindaco o della giunta alle mie idee. Posso proporre al sindaco o all’assessore delle idee che sono deciso a portare a Viterbo, due sono già partite ed hanno anche riscontro negli anni scorsi”. Seppure sia senza portafoglio, senza indennità, qualcosa bolle comunque in pentola per il futuro.

Sgarbi illustra i suoi progetti futuri per Viterbo, in particolare una serie di mostre: “La prima è incentrata su Antonio Ligabue e Romano Liviabella, ho già chiamato il vescovo per chiedere di riproporla a Palazzo dei Papi. Insieme ai direttori dei musei statali del Lazio, inoltre, ho pensato ad un’esposizione sul ‘400 viterbese, con al centro la figura di Lorenzo da Viterbo. Entro il 2026, invece, spero di farne una sulla scuola di Caravaggio relativa al periodo barocco a Viterbo. L’idea è quella di incentrare il 2025 sul Rinascimento e il 2026 su Caravaggio nel Viterbese”. Il tutto tramite un partenariato: “Una parte finanziata con soldi pubblici ed una parte fon quelli privati, ho già stabilito un rapporto con i musei di Napoli”, assicura. Finalmente un po’ di sostanza, dunque, per l’assessorato alla Bellezza, che Sgarbi stesso definisce “precario”: “La precarietà del mio assessorato è una condizione genetica, ma quelle che ho in mente sono offerte pesanti, nonostante la situazione”. Alle tre mostre, infine, si aggiungerà anche la terza edizione del Festival della Tuscia: “Un appuntamento di grande prestigio, con musicisti di alto livello ed una serie di concerti tra Bolsena, l’isola Bisentina, Vallerano, Sutri, Bagnaia e Caprarola”.

Tuttavia, l’assessore fa un appunto: “Mi auguro che le mostre trovino l’interesse del pubblico”. Non come quella su Michelangelo del Natale 2022, deludente secondo lui: “Abbiamo ottenuto esiti inferiori alle aspettative”. Una soluzione lui ce l’ha: “Bisogna stabilire un luogo essenziale per le grandi mostre”. Certo, la location va però trovata. Resta solo un dubbio: se Sgarbi non è venuto in città per parlare della sua attività da assessore, a cosa è dovuta la visita?

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