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Il 22% degli abitanti del Lazio rischia la povertà alimentare

Con gli aumenti vertiginosi di molti prodotti chi ha un ISEE fino a 10mila euro ha molte più difficoltà ad approvvigionarsi. Allarme Cgil: "In pochi municipi di Roma le famiglie hanno facile accesso a cibi sani e convenienti"

Con un ISEE di 10.000 euro, un nucleo familiare di Roma e del Lazio rischia di non avere facilmente accesso a prodotti alimentari sani. Tanto meno convenienti. A lanciare l'allarme è la Cgil Roma e Lazio, in base a uno studio compiuto da Federconsumatori sull'aumento dei prezzi di una determinata lista di alimenti. 

Caro vita: si compra di meno spendendo di più

Nei primi sei mesi del 2023 la vendita dei beni alimentari, secondo Istat, è cresciuta del 7,3% e la quantità venduta è calata del 4,5%. Si è speso di più, quindi, per comprare meno. Il caro vita dovuto all'aumento della benzina e quindi dei trasporti ha reso più difficile fare la spesa a chi ha una possibilità di spesa ridotta a causa di salari molto bassi, disoccupazione, interruzione dei sussidi come il reddito di cittadinanza. 

Un milione di euro in buoni spesa per i poveri della Capitale

I discount aumentano le vendite

"Se le famiglie con una maggiore stabilità, davanti ad un rialzo così importante dei prezzi - commenta la Cgil regionale - hanno potuto contenere la spesa alimentare rivolgendosi a catene commerciali più economiche, chi quella stabilità non ce l’ha non ha avuto alternativa. I discount, noti per la loro convenienza, hanno infatti registrato la più alta variazione del valore delle vendite con un +9,4%". 

Pasta, pane, riso e olio i prodotti con l'inflazione maggiore

D'altronde alcuni prodotti base registrato aumenti importanti e sono tra quelli più diffusi e necessari: il pane +32%, la pasta +39%, riso +33%, olio di semi di girasole +17%. "Il risultato è che le famiglie più povere hanno dovuto tagliare sia sulla quantità  - prosegue il sindacato - e sulla varietà dei prodotti alimentari, smettendo di acquistare determinati alimenti dal costo più elevato. All’inaccessibilità economica a fonti di cibo sano e conveniente, nel nostro territorio, si aggiunge anche quella fisica.

I municipi di Roma dove c'è maggior accesso a beni di qualità

A Roma solo in cinque municipi (I, II, VII, XII, XV,) sono presenti sufficienti punti vendita che garantiscono la presenza di beni alimentari sani e convenienti. Una presenza che non dovrebbe rispondere esclusivamente a logiche di mercato perché ha un impatto negativo su un diritto fondamentale delle persone e sulla loro salute".

Il 22% delle famiglie rischia la povertà alimentare

In base alle dichiarazioni ISEE analizzate da Cgil, il 22% delle famiglie del Lazio rischia la povertà alimentare. Il limite è quello imposto per l'accesso a misure di sostegno da parte delle istituzioni. Secondo una precedente analisi del sindacato, nel 2021 oltre 640.000 nuclei familiari a Roma e provincia hanno chiesto il bonus energetico, avendo un ISEE massimo di 12.000 euro. 

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