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Lunedì, 29 Aprile 2024
SÌ AGLI SGOMBERI

Giro di vite contro le occupazioni abusive di case, nella Tuscia sono più di cento: pugno di ferro dell'Ater

L'istituto si prepara a intervenire per sgomberare gli edifici occupati: stretta sui controlli nelle abitazioni del capoluogo

L’Ater è pronta a utilizzare il pugno di ferro contro le occupazioni abusive, a Viterbo sono oltre 100 le situazioni irregolari. Con il cambio al timone dell’azienda regionale sembra essere cambiato anche il modus operandi nei confronti delle appropriazioni indebite degli immobili. Il nuovo commissario straordinario Diego Bacchiocchi, ortano in quota Fratelli d’Italia, nominato lo scorso 2 agosto, è in carica da poco più di due mesi ma ha già deciso che la sua sarà una linea intransigente. L’obiettivo è fare un conto degli edifici occupati, verificarne le condizioni e, laddove possibile, sgomberarli per farli tornare fruibili. Questo naturalmente riguarda le abitazioni di proprietà dell’Ater, dunque in particolare case popolari. Il primo passo, però, sarà fare una mappatura totale.

L’Ater, ad oggi, non sa con certezza quanti stabili siano occupati. Questo anche a causa dell’eccessiva leggerezza del precedente commissario Ivan Grazini, che non è mai intervenuto in maniera capillare. Secondo un report del 2019, sarebbero oltre 100 le occupazioni in tutta la provincia di Viterbo, la maggior parte delle quali nel capoluogo. Anche a Tarquinia, Montefiascone e Vetralla, oltre che a Civita Castellana, ci sono casi degni di nota. Vanno per la maggiore i locali vuoti in attesa di assegnazione, occupati forzando la porta d’ingresso. Un metodo vecchie maniere che, a quanto pare, è ancora in voga. Ci sono anche casi in cui figurano tra gli occupanti persone diverse dagli assegnatari, probabilmente legati da parentele. Infine, in rari ma gravissimi episodi, i legittimi proprietari, allontanatisi per le vacanze o per lavoro, si sono ritrovati la serratura cambiata e la casa scippata. 

Come detto, la situazione più critica è a Viterbo. I quartieri più colpiti dalle occupazioni sono Pilastro, Carmine, Ellera e Pila. Ci sono circostanze datate, in cui gli alloggi sono stati presi abusivamente da persone che si sono autodenunciate, ma anche casi recenti, dove illegalmente coniugi o addirittura single continuano ad abitare gratis senza che nessuno li abbia mai cacciati. Preoccupa anche la zona del Sacrario, dove immigrati – secondo alcune testimonianze – sarebbero arrivati persino a scegliere quale casa occupare in base alle loro esigenze. Al Carmine, invece, le case occupate si ristrutturano buttando giù i muri.

Considerando anche la mole d’investimenti che l’Ater ha messo in programma per ammodernare le strutture in diversi comuni della provincia (parliamo di oltre 12 milioni di finanziamenti), è necessario fare una mappatura delle occupazioni. In questi giorni, i vigili urbani – su indicazione degli ispettori dell’istituto – stanno effettuando un vero e proprio giro di vite tra le palazzine. La procedura è quella stabilita dal Viminale: censimento delle famiglie occupanti, l'individuazione delle fragilità e il trasferimento degli aventi diritto in alloggi di proprietà comunale o regionale. Inoltre, saranno ispezionati anche gli immobili ancora vuoti ma considerati a rischio, con forze dell’ordine e comune che dovranno assumere “tutte le precauzioni necessarie al fine di scongiurare intrusione di estranei”. 

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