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Martedì, 30 Aprile 2024
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Beppe Fiorello e il suo film contro odio e pregiudizio al Tuscia film fest: "L'amore tra due ragazzi gay non deve fare paura"

Giuseppe Fiorello, ospite della rassegna cinematografica insieme agli attori Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, racconta il suo primo film da regista

Beppe Fiorello, Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro alla quarta serata del Tuscia film fest, rassegna cinematografica alla ventesima edizione in questo 2023. L’attore e regista siciliano lunedì sera è stato accolto sul palco di piazza San Lorenzo da Giacomo Nencioni dopo la proiezione di “Stranizza d’amuri”, suo film d’esordio da regista. Dopo di lui sono saliti i due protagonisti del film: Gabriele Pizzurro, esordiente, e Samuele Segreto, attore e ballerino che ha partecipato all’ultima edizione del talent show Amici di Maria de Filippi. Insieme a loro, Enrico Magrelli, moderatore della serata e direttore artistico, il regista e scrittore Federico Moccia, e Michael del Moro di Confartigianato.

Giuseppe Fiorello

Lo stesso Federico Moccia ha consegnato ai due protagonisti del film il premio Pipolo, così chiamato in onore del padre Giuseppe Moccia, in arte “Pipolo”, storico sceneggiatore del cinema italiano, premio assegnato dalla direzione artistica del festival e dalla famiglia Moccia. “Stranizza d’amuri è una filosofia, una scelta, una parola che dice tantissimo. Nasce da una suggestione per questa corrente d’amore che è al di sopra di tutto. Pipolo amava questo concetto di amore e di libertà. L’amore deve contenere libertà, perché è la cosa più bella”. Con queste parole Federico Moccia consegna il premio a Segreto e Pizzurro per la loro interpretazione. Seguono i ringraziamenti da parte dei due giovani attori.

GALLERY | Beppe Fiorello, Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro al Tuscia film fest

Sul palco rimangono Enrico Magrelli, Pizzurro, Segreto e Beppe Fiorello, che illustra come ha lavorato all’idea del film. “La pandemia mi ha dato il tempo giusto per lavorare al film – dice Fiorello –. In un articolo del 2005 della Repubblica sul delitto di Giarre (fatto di cronaca a cui il film si ispira, ndr) era scritto che fu un pastore a trovare i corpi dei due ragazzi, ancora mano nella mano. Un bigliettino con loro diceva che avevano deciso di andarsene perché non riuscivano più a vivere. Ho sentito il bisogno di fare un film, anche se non c’era qualcosa da cui partire. La storia è stata accartocciata, è ancora sospesa. Quando da piccolo ne ho sentito parlare, si sparse il modo di dire “come quei due ragazzi di Giarre” quando scomparivano dei ragazzi. Erano diventati un simbolo. Da piccolo non ho approfondito, poi nel 2007 circa l’impatto che mi ha dato la lettura di quell’articolo mi ha fatto scattare l’urgenza di raccontare la storia e di farlo – dice Fiorello – dall’altro lato della macchina da presa. Non ho fatto questo film perché volevo fare il regista, ma perché è una storia che fa parte di me. L’ho fatto per non dimenticare quei due ragazzi. Ho cercato di raccontare una storia piccola e molto semplice, la storia di un’amicizia amorosa tra due adolescenti. Volevo raccontare questo tratto di vita al quale va dedicato tempo, ascolto, amore, amore e ancora amore. Ho cercato di raccontare una storia senza passare per il sesso, non per bigottismo o autocensura, ma perché volevo mostrare l’innamoramento tra due persone dello stesso sesso e che non facesse paura a nessuno: due ragazzi che si danno un bacio non devono spaventare nessuno”.

Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro

Nel parlare della lavorazione del film, Fiorello spiega il perché abbia decise di non girare a Giarre. “C’è stato un momento nel quale ho pensato di girare a Giarre, ma è durato poco. Ho fatto un passo indietro e mettermi in disparte da quel paese che ancora oggi soffre ed è afflitto. Non volevo turbare la serenità – dice Fiorello – di qualcuno. Ho deciso di andare laddove io conosco ogni piccola cosa, quindi sono andato dalle mie parti: Noto, Buscemi, la Valle dell’Anapo, Priolo. Anche i colori sono diversi. Dove abbiamo girato i colori sono più tranquilli: volevo generare un’immagine più tranquilla rispetto alla storia. Mi serviva un’ambientazione che andasse in contrasto con la storia vera”.

Poi Fiorello racconta come ha scelto i due attori protagonisti. “Il casting è stato lunghissimo. Prima ho incontrato Gabriele, con il quale mi sono visto una volta sola. Ho deciso di prenderlo al primo incontro. Non sapevo se avrebbe interpretato Nino o Gianni, ma sapevo che era la persona giusta. Non guardo solo la professionalità e il talento, ma anche quello che la persona mi può dare. Sono partito da lui e ho iniziato a farlo provare insieme ad altri ragazzi, finché non è arrivato Samuele. Mi è piaciuto molto, poi senza dire nulla a Gabriele, gli ho chiesto con quale dei ragazzi con cui aveva provato si fosse trovato meglio: ha detto proprio Samuele. Volevo che si scoprissero poco alla volta anche sul set, senza farli provare troppo insieme. Alcuni loro sguardi presenti nel film sono i veri primi sguardi che si sono scambiati”.

Federico Moccia

Dopo la versione di Fiorello, ora sono Pizzurro e Segreto a raccontare la loro esperienza con il film. “Avevo molta ansia – dice Pizzurro -. Io stimo Beppe per la sua arte e mia mamma è una sua fan, lo conosce. Nonostante fossi agitato, dopo il provino avevo una bella sensazione. Ho detto a mia madre di aver comunque conosciuto una bellissima persona. Poi fortunatamente è andata bene. Io non conoscevo la storia da cui è tratto il film. Mi sono documentato e, dopo aver letto la sceneggiatura, ho iniziato a entrare nella storia e nel personaggio. Quando è arrivato Samuele è stato tutto più facile. Ci siamo fatti forza a vicenda”, conclude Pizzurro. “Ero spaventato perché era un ruolo che richiedeva una certa responsabilità – dice Segreto -. Non è facile interpretare la storia di due ragazzi arrivati a morire per amore. Non è la prima volta che recito in un film, ma per la prima volta ho capito il valore di questo mestiere, in grado di ridare vita alle persone. È un mestiere magico”.

Poi Fiorello racconta alcune vicende legate alla distribuzione. “Il distributore aveva stabilito come data d’uscita del film il 23 marzo, che peraltro è il giorno del compleanno di Franco Battiato. Scrivevamo ascoltando le sue canzoni e abbiamo deciso di ambientare la storia durante i mondiali del 1982, anziché nel 1980, proprio per il suo disco La voce del padrone. Poco prima dell’uscita del film – dice Fiorello – sono venuto a sapere dell’entrata di Samuele Segreto ad Amici di Maria de Filippi. È un ballerino straordinario, ma purtroppo è uscito e lo ha fatto alla seconda settimana di distribuzione del film. È uscito da un programma popolare e ha trascinato con sé una valanga di ragazzi che lo seguivano. Ha mischiato un pubblico che mai sarebbe andato in sala a vedere un film di questo genere. Grazie a Samuele e Gabriele, molti giovani sono andati a vedere il film e hanno scoperto un nuovo tipo di cinematografia, rimanendone attratti. Siamo orgogliosi di dire che abbiamo recuperato delle fette di giovani che al cinema non andavano più”.

Gabriele Pizzurro-2

Non solo cinema, ma anche tante emozioni. Nella serata di ieri, la testimonianza dal pubblico di un padre ha scaldato i cuori di tutti i presenti, compresi Fiorello, Pizzurro e Segreto. "Grazie Giuseppe, Samuele e Gabriele. Avete portato al cinema tanta poesia e avete scatenato in me tanta tenerezza. Sono il papà di un ragazzo gay e sono anni che mi presento come padre orgoglioso di un ragazzo gay. Vedere in questo film la rappresentazione della difficoltà di questi due ragazzi che hanno l'unica colpa di essersi innamorati, vedere la reazione appunto delle loro famiglie mi ha fatto pensare a quanto oggi è, purtroppo, ancora difficile per dei ragazzi che hanno un orientamento sessuale diverso uscire fuori e aprirsi, e quanto invece è importante l'amore. Io amo mio figlio, punto. Non c'è altro da dire, non c'è un'altra cosa da sviluppare. Io amo dire che io non ho accettato mio figlio e non ho accettato l'omosessualità di mio figlio, perché accettare significa a malapena sopportare. Io ho accolto mio figlio con tutto l’amore possibile. Vi ringrazio e vi amo".

La serata al Tuscia film fest si conclude tra le emozioni e gli applausi fragorosi del pubblico, il saluto ravvicinato da parte di Fiorello al pubblico e la consegna del premio Pipolo a Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, i quali dedicano, prima di andare via, del tempo per la firma dei manifesti e qualche scatto.

Tuscia Film Fest 2023-5

Stranizza d’amuri è un film ispirato al delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in Sicilia, dove due ragazzi omosessuali sono stati trovati morti mano nella mano, uccisi con un colpo di pistola ciascuno alla testa. Il film vede Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro nei panni dei due ragazzi.

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