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NATALE VITERBESE / Centro Storico

Il Christmas village fa il boom: "Staccati 6mila biglietti, per Natale Viterbo città competitiva e organizzata"

Andrea Radanich, numero uno di Fantaworld, racconta a ViterboToday i primi due fine settimana del villaggio di Natale nel quartiere medievale

Avvio col botto per il Christmas Village in queste primissime giornate di apertura. Inaugurato lo scorso 25 novembre, il villaggio natalizio si snoda lungo il cuore medievale della cittá, San Pellegrino, passando poi per il duomo fino ad arrivare, quest’anno in via del tutto eccezionale, al Sacrario. Un’espansione che, stando ai dati della biglietteria, sembra aver portato enormi benefici in termini di affluenza. E, dato che il Village si spazia lungo tutto il centro storico, a trarne vantaggio è l’intero comparto turistico del capoluogo.

A rivelare i numeri straordinari del Christmas Village è il suo "papà" Andrea Radanich, leader di Fantaworld: “Nei primi due weekend di apertura - spiega a ViterboToday - abbiamo superato le 6mila visite. 2mila 500 nel primo fine settimana, 3mila 500 nel secondo. Stiamo viaggiando su una media di almeno 150 biglietti al giorno”. Un autentico exploit: “Quest’anno l’offerta turistica è variegata, senza mercatino e presepe sicuramente non sarebbe stato lo stesso. Questo nonostante il Comune abbia fatto anche tardi nell’organizzazione”. 

Palazzo dei Priori quest’anno fa da regista al Natale viterbese. Nei giorni scorsi, Graziella Fiorucci, la consulente che ha dato vita al mercatino natalizio di via Marconi e a tutto il cartellone di eventi a esso collegato, aveva rimarcato l’importanza di raggiungere una convergenza totale, un’unione tra le varie realtà che danno vita alle festività. Radanich è dello stesso avviso: “Collaborare è per noi importante, infatti abbiamo aperto le nostre porte a tutti. Ci siamo impegnati molto, penso alle giostre e alla pista di pattinaggio, entrambe installate agli Almadiani. Noi facciamo attrazioni, al palazzo papale un presepe da 500 metri, il villaggio degli elfi, il laboratorio della Befana e la biglietteria”. Tante, tantissime creazioni. Ma c’è una cosa in particolare che Radanich vorrebbe realizzare: “Il mercatino, ma più diffuso. Mi piacerebbe molto farlo ma sono consapevole che questo è l’anno 1, lo scorso era l’anno zero. Quando salti un’edizione, per far ritornare gli operatori a Viterbo ci vuole attrattiva. Qualcosa ce l’ho già in mente e ho fatto due chiacchiere con alcune strutture. Chissà, forse per il prossimo anno…”. 

GALLERY | Viterbo Christmas Village

Secondo l’imprenditore, Viterbo quest’anno è tra le migliori città quanto a offerta per il turismo natalizio: “Più competitivi di noi? Ce ne sono davvero pochi. Quest’anno sono state fatte le cose in grande, tutto il centro è allestito a festa. Trovatemi una città cosi ampiamente organizzata. Con Arezzo non c’è competizione, loro hanno i mercatini e noi le attrazioni. Si tratta di una clientela diversa, i nostri turisti vanno tutti al ristorante, spendono almeno 70 euro in quattro e poi vanno in albergo. Quello che ho sentito dire in giro è che è bello come è stata valorizzata la bellezza medievale”. 

Tuttavia, per Radanich, c’è un grosso neo: "Come attrattiva, stare aperti tutti i giorni ha un costo. Se non ci fosse questo scarso coinvolgimento da parte delle attività del centro, con un bel gruzzolo di sponsorizzazioni io starei volentieri aperto tutti i giorni. Il nostro è uno sforzo che compiamo da soli, devo fare i conti costantemente, altrimenti questa realtà implode”. Una stoccata agli imprenditori del centro storico. “Magari arrivassero contributi da parte di chi ci guadagna, come b&b, negozi, ristoratori. L’unione fa la forza mi hanno insegnato. Ogni volta, però, ci dicono che non gli interessa, che sono sempre pieni. Peccato che durante i Natali senza Christmas Village non ci fosse gente”. Gli affari vanno alla grande, ma una mano non si rifiuta mai: “Non vogliamo - conclude - fare i passi più lunghi della gamba. Altrimenti succede che le aziende non pagano nessuno. Noi puntiamo su una gestione oculata, quando arriva una fattura si paga e così la struttura si tiene in piedi".

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