Il cuore di Rosa attraversa la città. Il vescovo: "Viterbo sarà bella quando non si girerà dall'altra parte davanti a poveri e bisognosi"
Orazio Francesco Piazza accogliendo la reliquia della patrona portata in processione per le vie della città accompagnata da corteo storico e facchini | FOTO E VIDEO
"La bellezza di Viterbo passa attraverso i nostri cuori uniti in quello di santa Rosa". Il vescovo Orazio Francesco Piazza accogliendo il cuore della patrona sul sagrato del duomo, per poi attraverso la città tra due ali di folla e fedeli.
VIDEO | Corteo storico e facchini di santa Rosa nel cuore della città
GALLERY | La processione con il cuore di santa Rosa e il corteo storico
È la prima volta che il vescovo Piazza celebra il 2 settembre, con il cuore di santa Rosa portato tra le vie di Viterbo scortato da facchini e minifacchini e dal corteo storico. "Rosa è con me da quando sono arrivato - svela Piazza -. Ma ora vivo finalmente questo momento di grazia in cui si può abbracciare tutta la città. Gli occhi sono pieni di meraviGlia e di stupore".
Davanti a lui facchini, congregazioni, sacerdoti e religiosi. Boccioli, rosine e i musici. Poi gli oltre 300 figuranti del corteo storico dal XIII al XIX secolo che dal santuario di Rosa ha raggiunto la cattedrale di san Lorenzo. Da qui la solenne processione con il cuore della patrona di nuovo verso il santuario.
"Santa Rosa - prosegue Piazza - attraversa i tempi e si consegna a noi oggi. Non stiamo celebrando il culto di una reliquia cristallizzata. È un cuore pulsante e vivo, dove c'è la testimonianza dell'amore di Cristo".
Il vescovo ricorda l'iniziativa di ieri: la benedizione con il cuore della patrona dall'alto di un elicottero dell'Esercito. "Ho percepito la prospettiva di Rosa - afferma Piazza -, che unisce cielo e terra. È una memoria che dà linfa alla vita. È tanto amore che ci viene offerto. Coltivare questa memoria significa coltivare il cuore dei viterbesi nel cuore di santa Rosa".
Poi il monito. "Lasciatelo vivere in voi - dice Piazza - e fate in modo che la sua potenza emerga anche nelle tante fragilità e debolezze. Rosina è testimonianza concreta e fragilissima, eppure ha la potenza di rispondere a eventi che sembrano sorpassare ogni possibilità.
Il suo cuore deve essere il cuore dei viterbesi. Non si può parlare di Viterbo senza parlare del cuore di santa Rosa. Ma i suoi segni devono essere trasposti nella nostra vita.
Rosina non sta con le mani in mano e nella vita pone il suo marchio. È l'amore ai più fraGili, ai più poveri, dà voce a chi non ha voce. Oggi il suo messaggio deve essere attualizzato".
Piazza chiede e si chiede "che cuore trova oggi Rosina dentro di noi? L'unione dei cuori, il "Semo tutti d'un sentimento", deve diventare un canone nella nostra vita sociale". Poi cita Giorgio La Pira e l'apostolo Paolo.
"Rosa - conclude - è un esempio di attualità straordinaria per il nostro cammino in un contesto frammentato e complesso. Facciamo scendere nel nostro cuore le sue virtù. Ciascuno è responsabile dell'altro. Il bene del singolo è il bene di tutti. Solo così renderemo più bella Viterbo e la bellezza dei cuori dei viterbesi renderà bella Viterbo non nelle sue pietre ma nella sua qualità di vita dove nessuno si girerà dall'altra parte difronte al povero, al fragile, al bisognoso. Ognuno dia il proprio contributo".
A chiudere corteo e processione le autorità civili e militari. Tra gli altri ci sono il prefetto Antonio Cananà, la sindaca Chiara Frontini, assessori e consiglieri, il deputato Mauro Rotelli e il consigliere regionale Daniele Sabatini. L'ideatore di Gloria Raffaele Ascenzi e il costruttore della macchina Vincenzo Fiorillo, i massimi rappresentanti delle forze dell'ordine.