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Martedì, 30 Aprile 2024
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"Esibizioni di vip durante il trasporto per far finire Santa Rosa in tv"

Il produttore televisivo Carlo Cozzi spiega perché, secondo lui, i broadcaster non sono attratti dal 3 settembre

Ha fatto molto discutere in questi giorni l’incredibile scivolone della Rai su Santa Rosa, con annesso benservito all’ipotesi di vedere il trasporto della macchina sulla tv di stato.

Il 28 agosto scorso, nel corso dell’edizione delle 8,30 del Tg2, è stato mandato in onda il servizio dell’inviato Pino Guglielmo sulla Varia di Palmi. In Calabria era presente una delegazione viterbese composta, tra gli altri, dal presidente del Sodalizio dei facchini Massimo Mecarini e dall’assessore Stefano Floris. Guglielmo ha intervistato Mecarini, che parla di Santa Rosa, mentre la voce fuori campo annunciava: "La Varia, patrimonio immateriale Unesco dal 2013, ha siglato il gemellaggio con la festa di santa Rosa di Orvieto".

Un errore giudicato imperdonabile dai viterbesi, “aggravato” dalla decisione del cavallo di viale Mazzini di non trasmettere la diretta del trasporto di Gloria. Al posto della macchina, infatti, ci sarà il palio di Asti. Due colpi durissimi alla festa simbolo della città proprio nei giorni in cui Viterbo si prepara al 3 settembre.

Ma se alla base del trasferimento di santa Rosa ad Orvieto c’è una svista comprensibile, non vale altrettanto per la decisione dei vertici Rai di virare su Asti. Lì si tratta di una convinzione ben precisa, quella di non considerare evidentemente all’altezza di una diretta nazionale l’evento del capoluogo. E, se le cose stanno così, vuol dire che c’è qualcosa da rivedere. A spiegare cosa non va è Carlo Cozzi, produttore televisivo viterbese.

Carlo Cozzi-2

Cozzi vanta un’esperienza ventennale come producer televisivo per i maggiori broadcast nazionali (tra cui Mediaset e proprio la Rai) ed è inoltre papà di Retrottanta, il festival dal format interamente dedicato alla cultura pop degli anni '80 da lui ideato e organizzato. Il manager viterbese è stato recentemente coinvolto dall’amministrazione comunale per formare e far parte della Film commission insieme a Simona Tartaglia e Bruno Ventura.

Cozzi spiega a ViterboToday cosa potrebbe aver spinto la Rai a snobbare Santa Rosa. “Alla base - dice - manca una programmazione, il trasporto va spettacolarizzato se lo vogliamo vedere in diretta nazionale”. Facile a dirsi. Ma cosa servirebbe, nel dettaglio? “Servono autori televisivi che scrivono una scaletta di 2 ore, servono ospiti nazionali e internazionali da far esibire durante le tappe del trasporto e occorre un giornalista nazionale che faccia da cronista. E vanno lasciati fuori personaggi che non hanno rilevanza nazionale”. Uno stravolgimento bello e buono, che però potrebbe portare vantaggi in termini di hype (risonanza, per dirla con termini tricolore). 

Ciononostante, non sembra essere poi così vicina questa svolta. Anzi, tutto il contrario. E Cozzi pensa di aver capito perché: “Perché l'operazione costa troppo in termini economici e il 3 settembre cade fuori dal periodo di garanzia degli investitori pubblicitari, che è anche quello dove ci sono gli inserzionisti”. Cosa fare allora? Secondo il producer, la via è una sola: “Se non ce lo paghiamo da soli, con sponsor locali, il trasporto non verrà mai trasmesso sulla Rai”. E, se a dirlo è un produttore che ha lavorato anche con la Rai, forse sarebbe il caso di riflettere.

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