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Lunedì, 29 Aprile 2024
DIRITTO ALLO STUDIO

Studenti alle prese con il caro affitti, il 43% costretto a lavorare per mantenere i costi di un alloggio a Viterbo

La statistica emerge da un'analisi della Cgil e di altre sigle sindacali

Per uno studente fuori sede è sempre più difficile prendere casa a Viterbo, lo dicono le statistiche. Il caro affitti infuria in quasi tutte le città universitarie italiane e, nella Tuscia, sono già cominciate le proteste fuori dall’Unitus, con alcuni studenti che si sono radunati fuori dal blocco B al Riello con tanto di tende e cartelloni.

La situazione nella provincia di Viterbo non è preoccupante come nelle metropoli, su tutte Roma e Milano, però cominciano ad arrivare i primi problemi per chi, non essendo residente nel capoluogo, è costretto a prendere in affitto una casa o una stanza.

Se è vero come è vero che il mercato immobiliare viterbese è caratterizzato da un andamento altalenante, è altrettanto corretto che, esattamente come gli altri mercati, sta subendo una crisi, seppur leggera, dettata dall’aumento del costo della vita e delle utenze domestiche. Su tutte il gas e la luce, oltre all’acqua.

Queste sono le cause, gli effetti sono stati analizzati da tre sigle: la Cgil, il Sunia e Percorso, che hanno stilato un report dettagliato su Viterbo dopo aver sottoposto agli universitari dell’Unitus un questionario nel quale erano riportate domande sulla qualità dei trasporti, sul costo appunto degli affitti al mese e sulle condizioni in cui versano le stanze o le case affittate. E il risultato non è per nulla scontato.

Il 36% degli studenti fa fatica a trovare un alloggio e il 47% si dichiara in difficoltà a coprire le spese di casa, cosa che porta quasi la metà di chi frequenta l’università a svolgere un impiego per potersi permettere di mantenere i costi dell’affitto e delle bollette. “L’indagine – fanno sapere da Percorso - resterà aperta per tutto settembre, con possibilità di compilare il questionario tramite i siti web e i canali social delle organizzazioni sindacali sopracitate". Nel frattempo, però, Ferrante annuncia: “Le associazioni studentesche sono pronte alla mobilitazione in tutta Italia, per portare all'attenzione della politica i rincari connessi al diritto allo studio”.

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