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CASO CYBERSICUREZZA

Nell'intreccio tra Gasparri e gli 007 della cybersecurity israeliana spunta anche Marco Arturo Romano

Il presidente della Viterbese intervistato da Report nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto il deputato di Forza Italia. E riemerge dall’ombra anche il nome di Oozi Cats

C’è anche il volto di Marco Arturo Romano tra quelli intervistati da Report nella puntata andata in onda sulla Rai la scorsa settimana. Nell’intreccio tra il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e gli 007 della cybersicurezza israeliana, sul quale si concentra l’inchiesta della trasmissione di Sigfrido Ranucci, viene coinvolta anche Viterbo. E il motivo è legato alla Viterbese di Romano. 

Maurizio Gasparri-2

Nel dettaglio, Report ha sollevato la questione dei presunti interessi privati di Gasparri nel settore della cybersecurity. Il senatore, stando a quanto emerso dall’inchiesta giornalistica, da vicepresidente del Senato prima e ora da capogruppo di Forza Italia, è stato e sarebbe ancora presidente di Cyberealm, una società specializzata nella sicurezza informatica i cui rappresentanti (ufficiali e occulti) avrebbe rapporti sia diretti che indiretti con le istituzioni italiane. Il problema sta nel fatto che alcuni di questi esponenti sarebbero vicini anche ad apparati di sicurezza stranieri, in particolare a quelli israeliani. Su tutti il titolare, l’italoisraeliano Leonardo “Leone” Ouazana (domiciliato a Tel Aviv).

Ouazana, secondo Report, “oggi svolge iniziative d’interesse nazionale nel suo paese”. Come, per esempio, “attivitá sensibili  nell’ambito del conflitto israelo-palestinese”. Tra le altre cose è stato anche direttore per lungo tempo delle relazioni istituzionali di Telit, società specializzata nella tecnologia radio machine to machine. 

Un nome, quello di Telit, che a Viterbo si è sentito recentemente. A portarcelo, sul finire del 2022, fu il misterioso uomo d’affari Oozi Cats, il quale si era presentato in città per tentare di acquistare la Viterbese, allora ancora in serie C, squadra in cui tra l’altro giocava suo figlio Yiftach. Le trattative con il presidente Marco Arturo Romano, però, non andarono mai in porto perché la richiesta fissata per la cessione delle quote non venne mai soddisfatta. All’epoca nessuno vide nulla di strano nell’avvicinamento del businessman israeliano, anche se ViterboToday, il 28 gennaio, aveva riportato l’incredibile caso giudiziario di cui si era reso protagonista. Nel 2017, tra il 1987 ed il ‘92, Cats viveva a Boston, si faceva chiamare Uzi Katz ed era finito sotto indagine dell’Fbi. I federali, addirittura, avevano pronto per lui un mandato di arresto per una frode da 5 milioni di euro. Una notizia clamorosa, ripresa dal Financial Times e da Bloomberg. 

Oozi Cats-2

Dal 2017, Cats (dimessosi da Telit dopo lo scoppio dello scandalo che lo riguardava) era sparito dai radar, tornando nuovamente allo scoperto solo a cavallo tra dicembre 2022 e gennaio 2023, quando tentó di acquistare la Viterbese. La ricostruzione di Report asserisce che sarebbe uno dei presunti “soci occulti” di Cyberealm, l’azienda il cui presidente è Gasparri, e che ad accompagnarlo a Viterbo per la trattative con il presidente gialloblù ci fosse anche un certo Leone. A confermarlo è lo stesso Romano: “Ci siamo incontrati 3 o 4 volte. C’era una persona che parlava italiano, si chiamava Leone. Non ricordo il cognome ma penso fosse lui, Leone Ouazana”.

Di fronte ai microfoni di Rai3, quando gli viene chiesto se ci fossero stati contatti politici, l’imprenditore frusinate si lascia sfuggire il più classico dei detto-non-detto: “No, no. C’è un… vabbè, poi glielo dico. Poi lo dico, magari in separata sede… no no. No, non glielo dico… Loro si vantavano di avere rapporti politici”. Risposta tentennante che spinge il giornalista a incalzarlo, pronunciando il nome di Gasparri. A quel punto Romano dice: “Se lei lo sa, se lo dice vuol dire che lo sa”. Viene da chiedersi, a questo punto, quale fossero i reali intenti di Cats. E, soprattutto, come siano andate veramente le cose.

Report, senza riuscirci, ha cercato di capire se il misterioso lobbista fosse stato portato a Viterbo tramite l’intercessione di Maurizio Gasparri. A quanto pare, questa versione sembra non avere alcun fondamento di verità. A dirlo è l’ex sindaco, nonché parlamentare, Giulio Marini. Al sito Etrurianews, Marini (all’epoca dei contatti dirigente della Viterbese) rivela: “Ho fatto io da tramite prima tra il commercialista e il presidente Romano e successivamente agli incontri con Oozi Cats. Il senatore Gasparri non ha mai partecipato né è mai stato coinvolto in alcun tipo di colloquio o di trattativa. La ricostruzione è molto parziale e non veritiera”.

Di certo, Viterbo è rientrata, sia pur in maniera marginale, in questo intreccio tra politici, 007 della cybersicurezza e società calcistiche. Un caso che, finora, non ha generato altri effetti se non l’avvio di un’istruttoria in Senato. Per gli appassionati di retroscena, comunque, questa storia sembra essere decisamente appetitosa. Anche perché, nella galassia che ruota intorno alla società Cyberealm, ci sarebbe anche Arik Ben Haim, descritto da Report come un ex dirigente dei servizi segreti israeliani che sarebbe tornato operativo proprio ora, nella guerra contro Hamas in seguito agli atroci attacchi del 7 ottobre scorso.

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