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Energia green, al via la conferenza per decidere su un'altra centrale solare a Tuscania

Potrebbero essere installati più di 15mila nuovi pannelli solari

Un conto è dire “basta” agli impianti fotovoltaici e eolici. Un altro sarà fermare le procedure che, nel frattempo, vanno avanti. sta per partire, infatti, la conferenza di servizi decisoria per la valutazione d’impatto ambientale per la realizzazione di una nuova centrale solare nel viterbese, sul territorio del comune di Tuscania. Al tavolo, ovviamente, parteciperà anche la Regione Lazio con l’ingegnere Luigi Palestini, dirigente dell’area transizione energetica della direzione regionale infrastrutture e mobilità, per esprimere la posizione dell’ente sulla futura installazione di 15 mila 360 pannelli solari su un terreno agricolo.

Il progetto

Il progetto, proposto dalla Flynis PV 16 Srl, è nettamente più grande rispetto a quello che, di recente, ha ottenuto il via libera a Tarquinia, dove verranno installati 4 mila moduli per catturare l’energia del sole. A Tuscania, invece, su una superficie complessiva di circa 50 mila metri quadrati in località La Mandria, si vorrebbero realizzare più 15 mila pannelli, per una potenza di picco pari a 9,984 MWp. La conferenza dei servizi servirà per capire se l’opera potrà essere realizzata oppure no

Rischio archeologico

Tra i numerosi documenti presentati dalla Flynis ce ne è uno, in particolare, che desta attenzione, realizzato da esperti esterni. Sul sito, infatti, sono stati rinvenuti numerosi piccoli reperti archeologici, presumibilmente etruschi. La ricognizione effettuata, in particolare, su una porzione del sito, ha rilevato “indizi relativi alla presenza di una villa rustica senza tuttavia ricondurla in modo indubbio a una esatta collocazione. Il progetto investe un'area con presenza di dati materiali che testimoniano uno o più contesti di rilevanza archeologica, o le dirette prossimità”. La relazione spiega che il “rischio archeologico”, ovvero la possibilità di rovinare manufatti e reperti storici, è “medio”: vuol dire che il progetto investe “un’area indiziata o le sue immediate vicinanze” di essere un sito rilevante a livello archeologico

Stop agli impianti

Proprio di recenti, in occasione di un convengo, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e l’attuale sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, avevano chiesto un freno all’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici nel Lazio, in particolare nel viterbese.   

Il Lazio leader del “green”

La regione Lazio ha il primato in Italia per quanto concerne l’energia prodotto con pale eoliche ed impianti fotovoltaici. A marzo 2022, l’allora governo Draghi ha sbloccato la realizzazione di 18 impianti, 10 dei quali nel Lazio. Cinque impianti solo a Montalto di Castro, due a Tuscania e uno a Tarquinia, in provincia di Viterbo che si conferma come la zona con la maggiore vocazione verso queste nuove tecnologie. Un impianto riguarderà proprio la città di Viterbo e uno ad Aprilia, in provincia di Latina.  Di recente, dalla Regione Lazio è arrivato il via libera alla realizzazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile da fonte eolica nel comune di Arlena di Castro, sempre a Viterbo.

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