SANTA ROSA | Sedie e sgabelli vietati lungo il percorso della macchina

Alla fine è passata la linea dura sulla sicurezza: niente sedie lungo il percorso della Macchina di Santa Rosa. Quest’anno, a seguito di lunghi confronti al tavolo di ordine pubblico e sicurezza, le istituzioni e le forze dell’ordine hanno così deciso di abolire quella che, per oltre un secolo, è stata una delle tante tradizioni legate al 3 settembre. Addio, dunque, alle corse contro il tempo per accaparrarsi un posto in prima fila: il trasporto dovrà essere seguito in piedi o, al massimo, si potrà prendere posto sdraiandosi. Questo, come detto, quanto deciso da Prefettura, Comune, Questura, carabinieri, Vigili del Fuoco e polizia locale e disposto con apposita ordinanza dal sindaco Chiara Frontini. Ordinanza che, in realtà, viene emanata da diversi anni e che, in passato, non è stata fatta rispettare. Da vedere, dunque, se quest’anno la musica sarà diversa. 

Dalle ore 15 di domenica 3, al di là di tutto, sedie e sgabelli saranno vietati. La motivazione è quella già messa per iscritto in tutte le altre ordinanze: “Negli ultimi anni, in sede di definizione delle misure di sicurezza congiuntamente ai responsabili della prefettura e della questura di Viterbo, è emersa la necessità di evitare un’incontrollata presenza di intralci che potrebbero ostacolare le vie di fuga per gli spettatori presenti lungo il percorso”. È stato dunque ritenuto necessario, per tutelare la pubblica incolumità, “evitare un’incontrollata e casuale dislocazione di sedie e sgabelli sui marciapiedi presenti lungo il percorso del trasporto”.

Le sedie autorizzate dal Comune e dalle autorità sono 1200, divise equamente tra piazza del Comune e piazza Fontana Grande. 600 per ogni piazza, appena sotto le tribune montate per l’occasione. Tutte andate sold-out nei primi giorni di vendita, con i ticket staccati per un prezzo vicino ai 15 euro. Da vedere, come detto, se l’ordinanza sarà fatta rispettare dalle forze dell’ordine. Vista la decisione con cui il prefetto Antonio Cananà ha affrontato la questione, c’è da auspicarlo.