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L’OMAGGIO / Murialdo / Via Monte Cervino

Intitolato a Raffaele Giorni il parco di via Monte Cervino. La madre: "Lele amava la vita, la libertà e la pace"

La cerimonia d'inaugurazione e il toccante ricordo della mamma Rosaria: "Dietro a questa targa non c'è solo un nome ma un inno alla vita"

Da oggi il parco di via Monte Cervino, al Murialdo, sarà parco Raffaele Giorni. L’area verde, di fronte al CCM, proprio il luogo in cui usciva con gli amici, porterà il nome di quel ragazzo tragicamente scomparso il 21 gennaio del 1996 a soli 19 anni. La fine della vita di Raffaele è ormai nota, scritta fuori ad una discoteca - il Kaos - in una domenica pomeriggio come tante dalla mano assassina di un suo coetaneo, Massimo Campisi. Ciò che conta, però, è quanto fatto da “Lele” prima di quella maledetta domenica. L’impegno in politica, nel sociale, i valori. Per questo, a distanza di 27 anni, il Comune di Viterbo ha deciso di intitolargli uno spazio dove, ancora oggi, esattamente come lui, tanti ragazzi decidono di trascorrere il tempo libero.

Raffaele Giorni-2

All’inaugurazione presente anche la mamma, Rosaria. Il suo discorso è toccante: “Pensando a questo parco e a questa targa, immagino qualche ragazzino che arriva col motorino nelle sue allegre scorribande, come faceva lui, che dà un’occhiata distratta e, magari, si chiede: ‘chissà chi è’. Oppure ad un bambino che ha appena imparato a leggere e si domanda: ‘chi è Raffaele Giorni’? Non è solo un nome, ma è anche un messaggio. Un inno alla vita, perché amava la vita. La mordeva, la viveva immensamente. Dietro al ragazzo scanzonato c’erano dei valori che stavano emergendo, di quelli intramontabili come la famiglia, l’amicizia, la consapevolezza. E poi  un immenso rifiuto della violenza, quella violenza che gli ha tolto la vita e gli ha negato di realizzare tutti i sogni e i progetti che aveva. In un nome c’è tutto questo messaggio, mi auguro che sempre ci sia qualcuno che lo ricordi e lo faccia ricordare”. Oggi, per mamma Rosaria, suo figlio è un angelo. Ma non uno qualunque: “Un angelo in jeans, perché lui li amava. Ed ora so che non veste la tunica bianca ma continua ad indossare i jeans anche lassù”. 

Parco Raffaele Giorni-3

Quel pomeriggio, al Kaos, c’era anche Marco Ciorba, amico intimo di Raffaele e oggi consigliere comunale: “Conosceva bene questo parco perché uscivamo qui, giocavamo a pallone qui, ci vedevamo alla chiesa o sui muretti del centro commerciale. Per me era un amico ed un fratello, con lui ho passato tutta l’adolescenza. Gli volevano bene tutti, perché aveva un grande cuore. Era un altruista, quando un amico era in difficoltà, non si è mai tirato indietro. Ed oggi noi lo ricordiamo perché era un cittadino di Viterbo, un giovane amministratore che amava la sua città e la sua comunità”. Ciorba ricorda anche gli inizi in politica: “Era la fine del ‘92, un anno tragico per l’Italia. Le stragi di Capaci e via D’Amelio, poi Tangentopoli. C’era fermento nelle scuole, dibattito. E con Raffaele parlavamo tanto, c’era una generazione che non si voleva piegare ai ricatti della mafia e credeva nella libertà, nella legalità. Fu proprio lui a portarmi nel Msi, poi, diventato maggiorenne, fu eletto consigliere circoscrizionale al Carmine. Era orgoglioso del suo ruolo e, per tutti noi, è stato un grande esempio. Quei valori che ha sempre portato avanti non sono finiti il giorno che è morto, molti di noi eravamo lì. Come disse Falcone, gli uomini passano, le idee restano”. 

Parco Raffaele Giorni-4

“Viterbo mette il sigillo ad una parte sua storia, - ha detto il sindaco Chiara Frontini - ad un momento tragico per la città, la sua gioventù e un’intera comunità umana. La storia di Raffaele, Lele per tutti noi, ha segnato profondamente Viterbo, che oggi gli dedica finalmente il giusto tassello nella storia e nella fisicità della città”. Giorni era un ex consigliere circoscrizionale, segretario del FdG. “Quello che vogliamo ricordare di Raffaele, oltre alla sua bella persona, è l’impegno messo a servizio”, ha concluso Frontini.

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