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LA FESTA / Centro Storico

San Pellegrino in Fiore, la proloco non partecipa al concorso di idee: "Tempi lunghissimi"

La presidente Irene Temperini si tira fuori dal concorso per la nuova edizione della festa a sfondo floreale. Il motivo? Le tempistiche giudicate troppo lunghe

San Pellegrino in Fiore non vedrà la partecipazione di alcune tra le realtà più attive dal punto di vista degli eventi. Il Comune ha lanciato il concorso d’idee per trovare proposte e suggerimenti adatti all’imbastimento della nuova edizione della manifestazione, ma ci sono già le prime defezioni. Questo perché il bando non soddisferebbe alcuni requisiti atti a favorire la partecipazione di potenziali ideatori viterbesi.

Irene Temperini, presidente della proloco, ad esempio non parteciperà al concorso. Questo nonostante, lo scorso anno, abbia organizza - proprio al posto di San Pellegrino in Fiore - Viterbo in festa. “Non ci piacciono le modalità - spiega - e poi è tardi nella misura in cui per i tempi di aggiudicazione e il secondo bando per la realizzazione siamo a metà marzo, se non alla fine”. Tempistiche troppo lunghe: “Non c’è neanche il modo di pubblicizzarlo a dovere”.

Temperini rivela poi un dettaglio passato in sordina: “Le persone con cui abbiamo collaborato hanno detto che è stato un errore aver scollegato l’ideatore dalla realizzazione pratica, anche per questo abbiamo ritenuto opportuno non partecipare”. Difatti, l’ideatore non si occuperà della realizzazione del progetto, la quale sarà affidata, tramite un secondo bando, a un soggetto terzo. Questo, sostiene la numero uno della proloco, si evincerebbe dal regolamento del concorso stesso. 

I tempi sono troppo lunghi, dunque: “È una mia considerazione personale. Questo bando non incentiva l’unione tra imprese viterbesi ma premia solo il progetto più bello. Ma spaventa parte la pratica scollegata”. E c’è anche un’altra motivazione, pure questa importante: "Oltre al bando molto farraginoso, i progetti presentati diventano di proprietà intellettuale del Comune di Viterbo, che può farne quel che preferisce”. 

Sulla stessa lunghezza d’onda di Temperini c’è Giulio Della Rocca, papà di Tuscia in Fiore, manifestazione florovivaistica itinerante: “Non parteciperemo al bando per l’ideazione”, annuncia. La sua scelta, tuttavia, è dettata da altre motivazioni: “Lo scorso anno, quando mi ero messo a disposizione del Comune, sono stato umiliato da quello che è successo con i bandi”. Non sembrerebbero esserci i presupposti affinché la festa venga organizzata da viterbesi. In compenso, come rivelato da Ugo Poggi in consiglio comunale, ci sarebbero alcuni personaggi provenienti da fuori regione (Sicilia e Umbria) prontissimi a regalare alla città degli elaborati. 

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