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TURISMO

Porti turistici, superstrada, ferrovie e l'aeroporto: l'asse per far decollare il turismo della Tuscia

Il treno dello sviluppo passa per Viterbo: l'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire

La Regione si muove sulla nautica, il Governo sulla superstrada e il l'Enac sull’aeroporto. Il treno dello sviluppo, economico e turistico, passa per la Tuscia e l’occasione è talmente ghiotta da non potersela far sfuggire. Sempre che le promesse della politica non vengano disattese, in ballo ci sono cinque opere infrastrutturali di fondamentale importanza strategica. 

Le ultime notizie che hanno galvanizzato il litorale viterbese sono quelle riguardanti l’inserimento dei porti di Tarquinia e Montalto nel piano relativo alla nautica turistica. La Regione Lazio, con una delibera approvata su spinta dell’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli, ha dato la luce verde al nuovo Piano dei porti. Il documento si concentra, nello specifico, sulla portualità destinata alla nautica da diporto e prevede la realizzazione di nuovi siti e approdi di dimensioni comprese tra i 300 e i 500 posti barca. Il tutto in conformità con gli aspetti ambientali e costieri delle relative aree interessate. I siti individuati dal piano per la realizzazione di nuove strutture nella Tuscia si trovano nei Comuni di Montalto di Castro e Tarquinia, principali lidi della provincia a livello turistico. Certo, questo piano rischia di andare a cozzare con lo stato di degrado del mare che bagna le coste viterbesi, per questo la politica dovrebbe anche preoccuparsi di redigere un piano per limitare l’inquinamento delle acque. Il Marta e il Fiora, i due fiumi che confluiscono nel Tirreno, sono spesso balzati agli onori delle cronache per il loro intorbidamento. Perciò, bisognerà necessariamente puntare sulla pulizia. Altrimenti, difficilmente i naviganti sceglieranno i porti di Montalto e Tarquinia.

Porto a Tarquinia

Il mare è certamente una delle mete turistiche predilette del Viterbese. Un turismo che acchiappa principalmente visitatori provenienti dall’Umbria e da Roma. I quali, tuttavia, per approdare in terra di Tuscia si trovano a dover fare i conti con percorsi tutt’altro che facili. Il tema dei trasporti, da sempre, è una delle lacune che caratterizzano la provincia. Ma sulla scia del grande ottimismo legato al Pnrr, qualcosa potrebbe cambiare. A cominciare dalla grande incompiuta della Trasversale, che doveva collegare il porto di Ancona a quello di Civitavecchia e, invece, si ferma a Monte Romano. Il Governo, tramite il commissario Ilaria Coppa, sembra essere sulla buona strada per sbloccare il completamento della superstrada, con i cantieri per il superamento del tratto monteromanese che - stando ai recenti annunci - dovrebbero partire nella primavera 2024. I cinque chilometri che attualmente troncano la superstrada e negano l’accesso diretto a Civitavecchia, costringendo automobilisti e camionisti a passare per il piccolo comune alle porte di Tarquinia, potrebbero presto vedere la luce. La Trasversale bella e finita, certamente, contribuirebbe ad accrescere il bacino turistico  tarquiniese, considerando che i croceristi che sbarcano nel porto di Civitavecchia superano ormai stabilmente quota 3 milioni all’anno. Una sorta di pacchetto completo, considerando il piano dei porti. Diversa la questione per Montalto, che rimane ancora tagliato fuori dalla viabilità agile. 

Trasversale Orte - Civitavecchia-2

Sempre sul fronte dei trasporti, non quelli su gomma ma su ferro, ci sono buone notizie per i viterbesi per quanto concerne la Roma-Viterbo, la seconda ferrovia peggiore d’Italia dopo la Circumvesuviana. Treni fatiscenti, disagi, stazioni nel degrado più totale e disagi continui. Per i pendolari costretti a spostarsi per lavoro o, peggio ancora, quei turisti che decidono di muoversi in treno, oggi arrivare nella città dei Papi è una sorta di mission impossible. Se un treno veloce da Orte a Milano impiega a volte meno di tre ore, una corsa da Roma a Viterbo (o viceversa) puó avere la stessa identica durata, se non una addirittura più lunga. L’incubo della ferrovia che collega il capoluogo alla Capitale pare destinato a finire grazie ai fondi che la Regione intende impiegare nell’alveo degli interventi legati al Giubileo 2025. In vista dell’Anno Santo, la Pisana ha annunciato che fino a 60 milioni di euro potranno essere destinati al potenziamento della rete ferroviaria, con possibilità di acquistare nuovi treni, implementare le corse ed installare impianti di condizionamento sulle locomotive. Investimenti importanti che, secondo i migliori auspici, dovrebbero rendere la Roma-Viterbo una ferrovia a misura di famiglie e turisti. 

Trasporti - Ferrovia Roma - Capranica - Viterbo

Dulcis in fundo, la chimera per eccellenza: l’aeroporto di Viterbo. La struttura, sita in strada Castiglione, a circa tre chilometri dal centro storico, è intitolata a Tommaso Fabbri sin dalla sua apertura nel 1937. Si tratta di un sito di carattere prevalentemente militare, pertanto non potrà diventare - salvo svincoli urbanistici che oggi sono quasi del tutto irrealizzabili - uno scalo vero e proprio. Questo nonostante, nel 2007, venne ufficialmente scelto dal Ministero dei Trasporti come futuro scalo civile, destinato a diventare il secondo scalo passeggeri del Lazio, dopo Fiumicino e in sostituzione dell'aeroporto di Ciampino. Scenario, questo, osteggiato dal Piano di sviluppo aeroportuale, che non prevede un ampliamento del”aeroporto di Viterbo. Ma a potenziare l’area dedicata ai voli civili ci ha pensato Enac, che ha inserito l’aeroporto viterbese nel network dei “Regional Airport”, scali minori che però possono ospitare turisti che che dispongono di piccoli aerei omologati, parliamo quindi di un traffico nei cieli assolutamente non paragonabile a quello di altri siti. La seconda pista ad oggi solo ad uso militare, lunga 1500 metri, sarà certificata per uso civile grazie a una normativa internazionale. Questa pista, potrà quindi essere utilizzata dai voli civili. Saranno inoltre riqualificati i raccordi che collegheranno le due piste all’area civile, la quale verrà ampliata per consentire che gli aeromobili non sostino solo sull’erba ma su stalli veri e propri. Infine verrà riqualificata anche la recinzione che divide le due aree e rifatta la segnaletica delle piste. L’obiettivo è quello di incrementare la capacità e garantire idonei standard sicurezza per operare, puntando tutto su un’aeroportualità minore che rappresenta comunque un bacino turistico dai numeri solidi. La brevissima distanza dell’aeroporto di Viterbo dagli stabilimenti termali, dalle sorgenti idrominerali come il Bullicame, dall’orto botanico dell’Unitus e dalla necropoli etrusca di Castel d’Asso, inoltre, potrebbe anche incentivare le visite in questi luoghi

Mauro Rotelli sull'aeroporto

Ricapitolando, cinque opere per rendere la Tuscia una fiera competitor delle altre localitá turistiche del centro Italia. I porti di Montalto e Tarquinia insieme alla Superstrada per ampliare il turismo balneare, la ferrovia e l’aeroporto per migliorare quello del capoluogo. Una strategia condivisa tra gli enti e le istituzioni, per il momento, non è ancora stata definita, ma dato il peso della posta in palio non è da escludere che possa nascere - su spinta del deputato viterbese Mauro Rotelli, da sempre attento sulle questioni che riguardano lo sviluppo della provincia - una sorta di cabina di regia alla quale prenderanno parte Governo, Regione, Comune, Enac ed Enit.

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