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EMERGENZA CINGHIALI

Abbattimento dei cinghiali, tutti i partiti sono contrari tranne Viterbo2020 e il Pd. Anche FdI dice no

A distanza di un anno, la Lega Anti Vivisezione tira fuori il programma elettorale firmato da tutti i partiti

Dal Consiglio comunale dello scorso martedì è uscita un’unica soluzione per contrastare l’imperversare dei cinghiali: abbattimenti, di massa o selettivi che siano. Una risposta dura volta a risolvere una situazione divenuta ormai ingestibile. Con le opposizioni che lamentano la poca efficienza del Comune, accusandolo di aver fatto poco e niente sulla questione. Effettivamente così è, nel senso che Palazzo dei Priori è in clamoroso ritardo sul piano degli abbattimenti (come dichiarato dallo stesso sindaco Frontini). Tuttavia, quello della prima cittadina è uno dei soli due partiti che si sono dichiarati favorevoli all’eliminazione con la forza degli ungulati. Tutti gli altri, compresi quelli che oggi la richiedono a gran voce, si sono dichiarati contrari. Una situazione assurda se vista ad un anno di differenza.

Lav, la Lega Anti Vivisezione di Viterbo, nel 2022 alle porte delle comunali aveva sottoposto a tutti i candidati sindaci un programma che raccoglieva tutte quelle istanze in materia di tutela degli animali, compresi quelli selvatici. E tutti gli aspiranti primi cittadini lo hanno sottoscritto, ad eccezione di Chiara Frontini ed Alessandra Troncarelli. Il resto, da Laura Allegrini a Claudio Ubertini passando per Luisa Ciambella, ha condiviso le proposte tra cui quella contro l’abbattimento dei cinghiali. 

La presidente di Lav, Maria Grazia Pompei, aveva stilato cinque punti divisi in 11 capitoli, tutti abbastanza chiari: istituzione di un regolamento e dell’ufficio di tutela degli animali, creazione del Garante per gli animali, ristrutturazione del canile comunale, formazione per i gattari delle colonie feline, istituzione di ub Animal Social Bonus per i proprietari di animali indigenti, potenziamento di un’alimentazione vegetariana o vegana all’interno della ristorazione collettiva e limitazioni per i circhi. Il punto caldo è il numero 4, quello relativo alla fauna selvatica: “Promozione - si legge nel programma - dell'utilizzo di metodologie non cruente nel controllo delle popolazioni animali selvatiche e nella prevenzione di eventuali situazioni da affrontare per una corretta convivenza con essi (avvio di sperimentazione della sterilizzazione farmacologica dei cinghiali; interventi preventivi e informativi per una migliore convivenza con i piccioni e i ratti, anche attraverso volantini esplicativi)”. Insomma, lapalissiano: chi firma si impegna a valutare ogni strada alternativa all’abbattimento dei cinghiali e di tutti gli altri animali selvaggi. E, infatti, tutti hanno firmato la proposta.

Le risposte dei candidati sindaco le ha rivelate proprio la stessa Lav. Si parte con Laura Allegrini, di Fratelli d’Italia, che ne sottoscrive tre: l’1, il 1 e il 5. Ma sul 4 precisa chiaramente: “Mi dichiaro non favorevole all’abbattimento dei cinghiali, ma lo considero come la risposta più immediata e risolutiva”. Una risposta per così dire salomonica, che dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Ideologicamente, però, è un no all’uccisione degli ungulati molesti. L’indipendente Luisa Ciambella ha invece sottoscritto tutti e 5 i quesiti, ma sugli abbattimenti dichiara: “Non sono favorevole all'abbattimento dei cinghiali, ma è necessario un intervento rapido”. Poi c’è il leghista Claudio Ubertini, che ha firmato tutte le richieste di Lav compresa quella contro l’abbattimento. Chiara Frontini, sul punto, è stata quella più oculata: “Da valutare la questione degli abbattimenti dei cinghiali, dei ratti e dei piccioni, perché  il problema va risolto con urgenza”. L’unica a non firmare il programma targato Lav è stata la dem Alessandra Troncarelli, la quale ha fatto intendere di essere favorevole agli abbattimenti.

Eppure, a distanza di un anno, anche chi ha sposato la linea animalista oggi chiede al Comune di fare di tutto per avviare velocemente il piano di abbattimenti. Perché i cinghiali sono diventati un pericolo per la sicurezza, e questo è sotto gli occhi di tutti. Per questo Lav ha deciso di far riemergere dal dimenticatoio il programma, al fine di ricordare ai firmatari come si erano espressi nel 2022. Tutti i partiti, escluso Viterbo2020 e il Pd, hanno assunto l’impegno. Tuttavia, sia FdI e Lega stanno compiendo una clamorosa marcia indietro, come sottolineato nel corso del Consiglio comunale sui cinghiali dalla stessa numero uno di Lav, Maria Grazia Pompei, la quale ha affermato: “Proponiamo un’attenzione maggiore alla raccolta dei rifiuti, deve essere fatta in maniera puntuale con orari precisi. I cittadini dovranno rispettare normative e regole. Si è poi perso un po’ quello che è il rapporto con gli animali selvatici, il cittadino non capisce che vanno tenuti a distanza e non umanizzati come spesso accade. Serve educazione verso un rapporto adeguato tra uomo e fauna. Non mi sembra che l'abbattimento selettivo abbia risolto il problema, anzi, sappiamo che l’uccisione della femmina produce squilibri nell’organizzazione del branco”.

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