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GIUDIZIARIA

Omicidio di Natale, è giallo sull'interrogatorio dell'imputato: "Sono stato frainteso"

Il giudice ha disposto una nuova traduzione delle dichiarazioni, ma uno dei periti ha dato forfait. La vittima è morta dopo una coltellata all'addome

Omicidio di Natale, è giallo sull'interrogatorio del presunto assassino. L'imputato, a processo con l'accusa di aver accoltellato il coinquilino e di averlo lasciato agonizzante in strada, sostiene di essere stato frainteso durante la convalida dell'arresto. Il giudice del tribunale di Viterbo, Giacomo Autizi, ha così disposto una nuova traduzione - l'imputato, il 31enne Nelson Christofer, è nigeriano - e una nuova trascrizione dell'audio con le dichiarazioni. 

Durante l'udienza di ieri i periti avrebbero dovuto tirare le fila, ma uno dei due ha chiesto di essere sollevato dall'incarico. Pertanto, è stato nominato un sostituto a cui sono stati dati trenta giorni di tempo per tradurre e trascrivere la registrazione dell'interrogatorio. Si torna in aula il 5 dicembre, anche per l'ascolto della requisitoria del pubblico ministero inizialmente prevista per ieri. A cascata slittano pure la discussione dell'avvocato di parte civile - che rappresenta i familiari della vittima, il 28enne Enogieru Orobosa - e l'arringa del difensore dell'imputato, il legale Rolando Iorio.

L'omicidio è avvenuto la notte di Natale dello scorso anno, in zona via Garbini a Viterbo. Nelson Christofer è in carcere dal 25 dicembre, quando all'alba gli agenti della polizia di stato lo hanno arrestato dopo essere rientrato nell'appartamento che condivideva con il connazionale Orobosa. L'imputato aveva trascorso la notte a casa di un amico. Da sempre si professa innocente, versione che il 12 settembre ha ribadito anche davanti al giudice in più di tre ore di spontanee dichiarazioni. Dice di essere stato lui vittima di un'aggressione, di essere stato inseguito e messo all'angolo dal coinquilino che lo avrebbe chiuso all'interno di un cancello e gli si sarebbe fatto sotto con un coltello. Christofer sarebbe riuscito a liberarsi solo dopo una colluttazione, ma senza rendersi conto che Orobosa era rimasto ferito e venendo a sapere della sua morte solo dopo l'arresto.

Secondo la procura, invece, nell'appartamento in cui vivevano, tra i due si sarebbe scatenata una violenta lite durante la quale l'imputato avrebbe impugnato un grosso coltello da cucina spaventando il coinquilino che sarebbe scappato in strada dove è stato raggiunto da una coltellata all'addome. All'arrivo dei soccorritori, era ancora cosciente e avrebbe fatto in tempo a puntare il dito contro Christofer. Poi la corsa in ospedale, dove è giunto in fin di vita e dove nella notte è morto per emorragia interna. L'arma del delitto non è mai stata trovata. Christofer è finito a processo per omicidio volontario. Per la scelta del rito, ossia l'abbreviato secco, la pena, in caso di condanna, sarà ridotta di un terzo.

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