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GIUDIZIARIA

Omicidio di Natale, chiesti 14 anni per il 31enne che ha accoltellato il coinquilino

Vittima un 28enne lasciato agonizzante in strada la notte del 24 dicembre scorso

Omicidio di Natale, la procura di Viterbo vuole 14 anni di reclusione per il 31enne accusato di aver accoltellato il coinquilino e di averlo lasciato agonizzante in strada la notte del 24 dicembre scorso. È a processo per omicidio volontario. La richiesta della pm Paola Conti è arrivata all'esito della requisitoria tenuta durante l'udienza di ieri davanti al gip Giacomo Autizi. Il pubblico ministero ha tenuto in considerazione, tra l'altro, la scelta del rito dell'imputato - il 31enne nigeriano Nelson Christofer -, ossia l'abbreviato secco che, in caso di condanna, prevede lo sconto di un terzo della pena.

Vittima il 28enne, anche lui nigeriano, Enogieru Orobosa, i cui familiari si sono costituiti parte civile. Sempre ieri, i due periti nominati dal tribunale hanno depositato la nuova traduzione e trascrizione delle dichiarazioni rese da Christofer durante la convalida dell'arresto. Il 31enne, infatti, secondo la sua versione, sarebbe stato frainteso nel corso del primo interrogatorio. Quest'ultima superperizia potrebbe aiutare il giudice a chiarire la questione e nell'emettere la sentenza. La prossima udienza è stata fissata per il 16 gennaio, quando è in programma l'arringa dell'avvocato difensore Rolando Iorio.

L'omicidio è avvenuto la notte di Natale dello scorso anno, in zona via Garbini a Viterbo. Christofer è in carcere dal 25 dicembre, quando all'alba gli agenti della polizia di stato lo hanno arrestato dopo essere rientrato nell'appartamento che condivideva con il connazionale Orobosa. L'imputato aveva trascorso la notte a casa di un amico. Da sempre si professa innocente. Dice di essere stato lui vittima di un'aggressione, di essere stato inseguito e messo all'angolo dal coinquilino che lo avrebbe chiuso all'interno di un cancello e gli si sarebbe fatto sotto con un coltello. Christofer sarebbe riuscito a liberarsi solo dopo una colluttazione, ma senza rendersi conto che Orobosa era rimasto ferito e venendo a sapere della sua morte solo dopo l'arresto.

Secondo la procura, invece, nell'appartamento in cui vivevano, tra i due si sarebbe scatenata una violenta lite durante la quale l'imputato avrebbe impugnato un grosso coltello da cucina spaventando il coinquilino che sarebbe scappato in strada dove è stato raggiunto da una coltellata all'addome. All'arrivo dei soccorritori, era ancora cosciente e avrebbe fatto in tempo a puntare il dito contro Christofer. Poi la corsa in ospedale, dove è giunto in fin di vita e dove nella notte è morto per emorragia interna. L'arma del delitto non è mai stata trovata.

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