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L'INTERVISTA

Studentessa perseguitata dall'ex: "Ho il terrore che possa uccidermi, mi ha anche stuprata dopo avermi fatto ubriacare"

La 30enne viterbese picchiata e minacciata dall'ex fidanzato che irrompe continuamente in casa racconta le violenze subite

Da mesi sta subendo le minacce e le violenze dell'ex fidanzato, che le irrompe continuamente in casa. L'ultima volta è stata all'alba di sabato scorso, quando è stato anche filmato (clicca qui per vedere il video) da quella 30enne viterbese che, come racconta a Umberto Maiorca di PerugiaToday, ormai vive nella "paura che possa uccidermi". La ragazza, studentessa di psicologia a Perugia, ha presentato diverse denunce per stalking, minacce, violenza, violazione di domicilio e diffusione di immagini sui social. È stata sentita con le procedure del codice rosso, ma nulla è cambiato.

VIDEO | Studentessa perseguitata dall'ex: lui rompe la finestra e fa irruzione in casa

Abbiamo mostrato ai lettori il video in cui il soggetto denunciato entra in casa da una porta-finestra. Ci racconti come si è arrivati a questo?

“Abbiamo avuto una relazione che ho deciso di troncare a novembre. Da quel momento la mia vita è diventata un inferno. Anche prima non andava bene, per questo avevo deciso di chiudere una relazione in cui si era subito mostrato violento a causa del consumo di alcol e droga. Più volte ha cercato di farmi ubriacare e poi di avere dei rapporti sessuali, e una volta è anche riuscito ad abusare di me dopo avermi fatto bere, spesso mi schiaffeggiava, mi sputava addosso e mi ha spento delle sigarette sul corpo. Mi ha rubato più volte del denaro perché ne aveva bisogno non essendo in grado di mantenere un lavoro. Quando ho deciso di cacciarlo fuori di casa ha iniziato a perseguitarmi”.

Quali sono i comportamenti per i quali lo ha denunciato?

“Mi segue ovunque, lo ritrovo sempre che mi aspetta quando esco. Non riesco più a vivere, a studiare, a uscire con le amiche. È entrato in casa quattro volte, mi ha picchiato, minacciato con un coltello, menato con un secchio, mi ha derubato dei soldi. La sera di Capodanno mi ha seguita in discoteca e mi ha aggredito, ma nessuno mi ha aiutata, finché non sono intervenuti i carabinieri. Ogni volta che mi aggredisce mi chiama ‘amore’. Mi scrive venti o trenta messaggi al giorno, da un numero anonimo perché il suo l’ho bloccato, e mi chiama ‘amore’, che fa tutto questo perché mi ama e devo essere sua”.

Cosa è successo sabato scorso in casa sua?

“È entrato grazie al vetro che aveva rotto la volta precedente. Ha sollevato la tapparella avvolgibile, ha infilato la mano nel foro sul vetro, ha manovrato la maniglia ed è entrato, dicendo che mi amava, che voleva stare con me. Le solite cose, poi mi ha strappato il telefono dalle mani, perché lo stavo riprendendo, mi sono difesa con un secchio, ma lui lo ha preso e mi ha colpito con quello. Così mi sono messa a urlare, era l’unica cosa che potevo fare, sperando che i vicini si allarmassero. Poi quando è andato via ho preso le mie cose e ho lasciato la città. Mi ha lasciato la casa devastata, con almeno mille euro di danni”.

Perché ha deciso di andare via?

“Perché ho paura, ho gli attacchi di panico, non mi sento protetta. Ho dormito qualche volta da amici e qualche amico ha dormito a casa mia qualche sera, ma non possono vivere nella paura con me. Lui entra ed esce da casa mia quando vuole, mi rintraccia ovunque vada, mi ha fatto più volte del male fermandosi coscientemente prima che fosse troppo tardi. Vivo nella paura che possa uccidermi. Una volta ha anche detto di avere una pistola. Non potevo rimanere più a casa mia, da sola”.

Che cosa ha fatto, tramite il tuo avvocato?

“Ho presentato denuncia per ogni volta che entrato in casa o mi ha aggredito. Sono state sentita con il ‘codice rosso’ a inizio gennaio, ma non è successo nulla. Pensavo e speravo che, quanto meno, ricevesse un divieto di avvicinamento o altre misure, mentre lui è libero di fare quello che vuole e io vivo nel terrore. Così me ne sono andata perché ho il fondato timore di essere uccisa. Ci hanno sempre detto di denunciare le violenze, ma se lo fai e non cambia nulla? A che serve denunciare se l’aggressore può continuare tranquillamente a fare quello che vuole?”.

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