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Domenica, 28 Aprile 2024
POLITICA / Montalto di Castro

Imbarazzo in consiglio comunale: la maggioranza chiede di votare prese d'atto sul fotovoltaico, l'opposizione si rifiuta

Benni, appoggiato da Di Giorgio, contro presidente del consiglio, segretario comunale e assessore all'urbanistica del comune di Montalto di Castro

Imbarazzo durante il consiglio comunale di venerdì 1 marzo a Montalto di Castro, il consigliere di minoranza ed ex vice sindaco del comune Luca Benni, ha attaccato l'assessore all'urbanistica, Marco Fedele e il presidente del consiglio Emanuele Miralli, tirando in causa anche il segretario comunale Marcello Santopadre. La questione è nata intorno a tre punti dell'ordine del giorno, il 5, 6 e 7, in cui si chiedeva un voto (politico) al consiglio comunale su documenti inerenti ad una "presa d'atto" di "tre delibere che riguardano la realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici" ha spiegato l'assessore all'urbanistica Marco Fedele. "Premettiamo subito a scanso equivoci, strumentalizzazioni ed errori che il ruolo del comune di Montalto di Castro in questa tipologia di impianti è un ruolo del tutto marginale e residuale - ha proseguito durante la sua presentazione Fedele - il comune non ha il potere e il diritto di impedire l'autorizzazione degli impianti fotovoltaici e men che meno può impedirne la realizzazione e la gestione da parte degli aventi diritto. L'iter è complesso e il comune non è competente nel procedimento stesso". Fedele ha poi specificato che gli impianti in oggetto hann ricevuro le autorizzazioni all'interno di "una conferenza di servizi  in cui l'ente competente era la Regione Lazio", da quanto poi aggiunto dall'assessore la maggioranza" ha portato in consiglio comunale le convenzioni in un'ottica di trasparenza".

L'attacco

Dopo una lunga trattazione di Fedele, durata più di mezz'ora, arriva l'attacco di Luca Benni, che contesta il tipo di atto portato in consiglio comunale. "Presidente ma questi punti dobbiamo votarli? Una presa d'atto con votazione?" La risposta affermativa è arrivata dal presidente del consiglio, Emanuele Miralli, e dal segretario comunale, Marcello Santopadre, che "per 11 mesi ha ricoperto un ruolo anche di responsabile ad interim all'ufficio urbanistica, demanio e edilizia privata presso il comune di Montalto di Castro" ha voluto sottolineare Benni davanti al consiglio. Da quanto spiegato la votazione sarebbe stata richiesta per l' atto (presa d'atto) successivo alla sottoscrizione. " Sottoscrizione - ha aggiunto Benni - che non è mai arrivata in consiglio comunale. Gli atti di gestione firmati dal responsabile rimangono atti di gestione, di cosa si vuole investire la parte politica oggi? Le convenzioni sono state firmate da lei, segretario, in qualità di responsabile dell'ufficio - ha poi incalzato Luca Benni - Stiamo votando un atto di gestione, una convenzione tra comune e privati per cui il consiglio comunale non ha nessuna competenza. Ora vi chiedo perchè il presidente e il segretario hanno avvallato la presenza in questa seduta di una presa d'atto con votazione di documenti  già firmati, contro firmati e modificati dall'attuale amministrazione attraverso il responsabile del servizio?". Grande imbarazzo tra le parti chiamate a rispondere, in seguito al silenzio Benni ha ripreso la parola per incalzare: "Oggi si sta cercando di responsabilizzare il consiglio con un voto su un atto pubblico di gestione, svilendo tra l'altro il ruolo del responsabile nominato con delegata dal consiglio nel 2022".

La risposta e le motivazioni

E' il presidente del consiglio Emanuele Miralli a prendere la parola: "Sono prese d'atto di paratiche già firmate e vengono messe a conoscenza del consiglio. Si poteva anche evitare di portarle in consiglio. Le abbiamo portate per trasparenza ai cittadini".  Nella bagarre poi sono intervenuti Fedele a difesa del concetto di trasparenza e Di Giorgio che ha contestato la formula del voto. " In caso in cui il nostro voto fosse contrario cosa succederebbe? Non cambia niente, quindi è stata sbagliata la formula, era sufficiente presentare un'informativa, non ha nessun senso a livello giurico che ci impegniate ad avvallare una cosa su cui non siamo nemmeno perfettamente d'accordo". Dopo una lunga trattazione del segretario comunale, Marcello Santopadre, sull'iter che ha visto l'approvazione della convenzione, sono arrivate le motivazioni per cui la maggioranza ha voluto portare il tutto in consiglio: "Prima dell'approvazione finale della convenzione è emersa la volontà della maggioranza, condivisa dalla parte tecnica, di condividere con il consiglio comunale in ottica di trasparenza e a volte lo si fa anche in alcuni casi per coinvolgere il consiglio anche mediante l'adozione delle singole misure. In questo caso invece il consiglio va ad approvare quello che è già stato approvato".  Mentre Benni ha contestato la forma, Fedele ha difeso la linea di presentazione. "Stiamo offrendo un momento di trasparenza che mai in questo consiglio è stato portato - ha detto Marco Fedele - l'interesse nostro non è la forma, l'interesse nostro è la trasparenza delle procedure perchè sono risutati di mesi o anni di lavoro. Nessuno ci obbliga a portare questi atti in consiglio comunale e la richiesta di delibera apre al dibattinto mentre la comunicazione non offre confronto". Di Giorgio è poi intervenuto chiedendo di trasformare i punti all'ordine del giorni in informativa piutosto che una deliberazione su una presa d'atto. La seduta è terminata con "l'accordo" di trattare come comunicazioni atti di questo tipo.

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