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Lunedì, 29 Aprile 2024
CONSEGNATE LE LISTE

Elezioni provinciali, ecco i nomi dei candidati: FdI schiera i sindaci, Frontini va con Italia viva, sorprese nel Pd

Scaduti i termini per la consegna delle liste, tante sorprese nelle liste del Partito democratico e di Chiara Frontini

Elezioni provinciali, i partiti hanno presentato le liste. La prima a consegnarle è stata Luisa Ciambella, seguita da Pd e Chiara Frontini. Anche il centrodestra ha consegnato le sue liste. Non mancano le sorprese, soprattutto per quel che riguarda i dem e i civici del sindaco di Viterbo.

Lista Tuscia democratica

A cominciare dal Pd, non c'è né il nome di Alessandra Troncarelli né quello di Alvaro Ricci. I candidati consiglieri nella lista Tuscia democratica sono in tutto 12, sei donne e sei uomini, capitanati da Lina Delle Monache e Ruggero Grassotti, rispettivamente consigliera comunale del capoluogo e sindaco di Vitorchiano. C'è spazio anche per Maurizio Palozzi di Canepina, Giulia De Santis (candidata nonostante le turbolenze della sua maggioranza a Montefiascone), Eugenio Stelliferi di Caprarola, il sindaco di Capranica e vicepresidente della Provincia Pietro Nocchi, Glauco Clementucci e David Lodesani da Farnese, Maria Palombi di Vetralla, Giulia Perugini (Nepi) e Nicoletta Tomei da Civita Castellana.

Lista Patto civico per la Tuscia

La novità che può riscrivere gli equilibri di queste elezioni provinciali è sicuramente l'inedita lista civica (Patto civico per la Tuscia) presentata da Chiara Frontini, che conta dell'appoggio di Italia viva. Il patto elettorale tra frontiniani e renziani, come più volte anticipato da ViterboToday nelle scorse settimane, ha consentito alla prima cittadina viterbese di inserire in lista anche elementi provenienti da fuori città. Otto i candidati, guidati da Umberto Di Fusco e Maria Rita De Alexandris. Non c'è il grande indiziato Simone Onofri, al suo posto ci sono Ugo Poggi, Eros Marinetti e Francesca Pietrangeli. In quota Italia viva non c'è Paolo Moricoli ma la big Alessandra Ortenzi, presidente del consiglio comunale a Ronciglione. Chiudono il quadro Aurora Colelli da Piansano e Giorgio Fabbri da Villa San Giovanni in Tuscia. È senz’altro questa lista l’ago della bilancia, che può spostare i valori a destra o a sinistra.

Lista Tuscia tricolore

Anche all’interno del centrodestra ci sono alcuni colpi di scena. Nella lista di Fratelli d’Italia (Tuscia tricolore), ad esempio, non figurano candidati di Viterbo ma ci sono quattro sindaci: Luca Giampieri di Civita Castellana, Luca Profili di Bagnoregio, Giuseppe Cesetti di Canino e Teresa Pasquali di Vejano. Spazio anche per Giulio Zelli di Vetralla, Stefano Zacchini di Tarquinia, Daniela Guarisco di Gallese, Nello Campana di Corchiano,Sergio Orlandi di Ronciglione, Simona Atti assessore di Montalto di Castro, Katia Surano di Caprarola e Francesca Pimpolari di Orte. 

Lista Azzurri per la Tuscia

Forza Italia nella sua lista (Azzurri per la Tuscia) risente del cambiamento ai vertici del partito, con Alessandro Romoli (attuale presidente della Provincia) che ha inserito alcuni dei suoi fedelissimi. In primis Francesco Ciarlanti ed Ermanno Nicolai, poi ci sono pure Annamaria Barbini, Ilaria Benedetti, Massimo Biagini, Paolo Dottarelli, Lorenzo Fanelli, Rita Gentili, Giulia Pieri, Tommasino Torzi, Marianna Troncarelli e Roberto Zocchi.

Lista Prima la provincia di Viterbo

C'è poi la Lega, che ha scelto il suo leader locale Andrea Micci come capolista della lista Prima la provincia di Viterbo. Non c'è il sindaco di Tuscania Fabio Bertolacci, mentre sono presenti Edoardo Ciocchetti di Gallese, Giovanni Congedi di Barbarano Romano, Arianna Centini di Tarquinia, Angelo Rauso di Tuscania, Natascia Monanni di Ischia di Castro, Carla Di Seri di Bassano in Teverina, Daiana Giarrante di Fabrica di Roma, Alessandro Landi di Bagnoregio, Paola Maggio Aprile di Graffignano, Maria Simei di Monterosi e Nicola Polici di Nepi.

Lista Rocca - Per il bene comune

Infine, in quota centrodestra, c’è anche Luisa Ciambella con la lista civica "Francesco Rocca presidente - Per il bene comune". La leader non si candiderà, ma nella sua squadra trovano posto sei volti noti della politica provinciale: Francesco BiancucciStefano Manetti di Capodimonte, Luigi Stefanucci di Vasanello, Daniela Gemini di Carbognano, Daniela Foderini di Piansano e Liliana Mazzolini di Castel Sant'Elia.

Verso le elezioni

Ora che tutti i candidati sono ufficializzati, resta da capire come si muoveranno le liste e i partiti di riferimento. Le provinciali sono elezioni di secondo livello, in cui i cittadini non votano e a farlo sono gli amministratori locali, quindi sindaci e consiglieri comunali. Si va al voto per rinnovare il consiglio provinciale ma non la presidenza dell’ente, che rimane saldamente in mano ad Alessandro Romoli, esponente di Forza Italia che tuttavia governa con una maggioranza in cui figura anche il Pd. Le consultazioni serviranno proprio a modificare la composizione del parlamentino di via Saffi, che potrebbe anche cambiare colore e subire ribaltamenti. In ogni caso, non dovrebbero esserci ripercussioni su Romoli, che può governare - per effetto della riforma Delrio - anche senza una vera maggioranza tramite decreti. Quanto alle alleanze, la vera partita la giocherà Chiara Frontini. Da un lato c’è un centrosinistra che ha tutto il suo peso nel Pd, dall’altro un centrodestra che, unito, rischia seriamente di prendersi la maggioranza. Nelle scorse settimane si è parlato di un’intesa tra Panunzi, Romoli e Frontini per costituire il nuovo asse, ma tutto dipenderà da quanti consiglieri riusciranno a eleggere a destra. 

Come si vota

In totale gli elettori sono 748, ma i voti non valgono in egual misura. In base al Comune di appartenenza, il coefficiente può aumentare o diminuire in base a uno schema di cinque fasce. Nella fascia A sono compresi i comuni con popolazione fino a 3mila abitanti ha 348 elettori, nella B quelli fino a 5mila (130 elettori), nella C quelli fino a 10mila abitati (169 elettori). Nella D figurano i comuni fino a 30mila abitanti (68 elettori) e, infine, nella E quelli fino a 100mila abitanti. In quest’ultima rientra solo Viterbo, il capoluogo, con i suoi 33 consiglieri e la sindaca Frontini. Il voto di palazzo dei Priori, dunque, sarà quello che peserà di più e, visto che la maggioranza è in mano ai frontiniani, ormai spinti più verso il centrosinistra, potrebbe essere il Pd a gioirne.

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