rotate-mobile
DA PALAZZO

Nessun rimpasto (per ora) nella giunta Frontini: tagliando per gli assessori fissato nel 2025

Malgrado le voci, da Palazzo dei Priori smentiscono l’ipotesi di un rimpasto. Anche se qualche assessore a rischio c’è eccome

Le dimissioni di Letizia Chiatti dalla presidenza del Consiglio non avranno alcuna ripercussione sulla giunta Frontini. Ergo: nessun rimpasto, almeno per il momento. L’amministrazione smentisce qualsiasi voce relativa ad uno stravolgimento del team di 8 assessori a disposizione del sindaco. Tuttavia, secondo fonti accreditate, l’operato di ogni singolo assessore sarebbe soggetto ad attente valutazioni periodiche, con giudizio definitivo previsto nel 2025. Una sorta di tagliando, si può dire. Dopo oltre due anni e mezzo di governo, Frontini esaminerà il lavoro della sua giunta, lo confronterà con gli obiettivi scritti nel programma e sceglierà se intervenire o meno con dei cambiamenti.

Strada momentaneamente sbarrata ad un ingresso di Letizia Chiatti nel gruppo degli assessori, quindi. Per ora, la banda rimane quella composta da Antoniozzi, Aronne, Floris, Angiani, Notaristefano, Scardozzi, Franco e Sgarbi. Tra questi, gli intoccabili sono i primi quattro. 

Antoniozzi, vicesindaco, ha la Cultura, suo campo naturale. In breve tempo ha rivitalizzato il Teatro Unione e messo a terra diversi bandi, oltre ad aver organizzato eventi che hanno riscosso successo. Aronne è l’uomo che ha in mano il Pnrr, mentre Floris sta studiando la viabilità e i lavori pubblici. Loro due lavorano con la fetta più grossa dei fondi a disposizione e Frontini si ritiene ampiamente soddisfatta finora. A gestire le casse, poi, c’è Elena Angiani, precisa e zelante. Questo quartetto, scelto e fortemente voluto da lei sin dal primo giorno, è quello su cui la prima cittadina fa più affidamento. Gli altri quattro, invece, sono quelli monitorati.

In questo momento, i posti più traballanti sono  quelli di Patrizia Notaristefano e Katia Scardozzi. La prima deve fare i conti con diverse problematiche relative agli asili nido, i disabili, il centro Alzheimer e tutta la sfera dei Servizi sociali. Frontini l’ha sempre difesa e coccolata, ma qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto non è da escludere una sostituzione. La Scardozzi, dal canto suo, è l’assessore più impantanato: essendo senza portafoglio, non c’è possibilità d’incidere. Nell’idea della leader di Viterbo2020 l’assessorato al Decentramento sarebbe dovuto essere utili a seguire tutte quelle problematiche relative all’ordinaria amministrazione ma, così, serve a poco. In questo caso, è possibile una modifica alle deleghe, se non un cambio direttamente. Situazione diversa per Silvio Franco, titolare dello Sviluppo economico. Frontini stravede per lui, ma il settore è considerato delicato e molto dipenderà dalla riuscita di eventi come la prossima Santa Rosa, il Natale 2023 e la candidatura di Viterbo a capitale europea della cultura 2023. Chiude il quadro, infine, un Vittorio Sgarbi sempre più evanescente e sistematicamente assente alle riunioni di giunta. Non è in discussione, però il sottosegretario deve riuscire a spingere per far entrare Viterbo nei salotti che contano. Altrimenti, il divorzio podrebbe essere preso in considerazione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nessun rimpasto (per ora) nella giunta Frontini: tagliando per gli assessori fissato nel 2025

ViterboToday è in caricamento