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IL FATTO

Sgarbi sotto assedio. L'opposizione vuole le dimissioni da assessore, Frontini lo difende, lui annuncia battaglia: "Non mollo"

L'indagine sulla presunta evasione fiscale di cui è accusato il critico d'arte scuote anche palazzo dei Priori, ma la prima cittadina vuole aspettare che la giustizia faccia il suo corso prima di commentare il caso

Come se non bastasse la querelle andata in scena la scorsa settimana, con le dimissioni da assessore prima annunciate e poi revocate, Vittorio Sgarbi continua a far parlare di sé. Del resto, il personaggio in questione è un habitue dei riflettori ma, questa volta, al centro delle attenzioni ci è finito non per un’uscita sopra le righe, bensì per l’accusa di sottrazione fraudolenta che gli contesta la Procura di Roma. E la vicenda sta scuotendo anche Palazzo dei Priori, visto che Sgarbi è membro della giunta Frontini.

I fatti risalirebbero all’ottobre del 2020, quando  la sua compagna Sabrina Colle si è aggiudicata ad un’asta un’opera dell’artista Vittorio Zecchin per 148mila euro. Per i magistrati, in realtà, il reale acquirente sarebbe però lo stesso Sgarbi e, perciò, gli contestano la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Stando alla tesi accusatoria, l’assessore alla Bellezza non avrebbe pagato debiti con l’Agenzia delle Entrate per un ammontare complessivo di 715mila euro. 

La storia ha già scatenato un vespaio di polemiche all’interno dell’esecutivo Meloni, di cui Sgarbi è sottosegretario alla Cultura, con la premier che ha fatto sapere di voler approfondire il caso prima di decidere o meno la ritira delle delghe. Una situazione simile a quella nella quale si trova Chiara Frontini, colpita di riflesso in quanto uno dei suoi assessori risulta essere indagato. L’opposizione, o meglio, il Partito Democratico chiede a gran voce le dimissioni del popolare critico d’arte, asserendo che – oltre alla questione dell’AdE – il vero problema sono le decine di assenze da lui rimediate dall’inizio della consiliatura. Sgarbi ha infatti presenziato ad un solo Consiglio comunale da luglio 2022 e, varie volte, non si è collegato neanche in videoconferenza alle riunioni di giunta. Ultimamente però la presenza, perlomeno ai meeting tra assessorati e prima cittadina, sarebbe aumentata rispetto al passato. 

L’altro pezzo di minoranza, rappresentato da Fratelli d’Italia, Lega e indipendenti, non ha commentato il caso. Forse per una questione di opportunità, visto che Sgarbi è comunque un alleato della coalizione di centrodestra e, a breve, oltre alle europee, si terranno in diversi centri della Tuscia le elezioni amministrative dove la sua lista Rinascimento potrebbe unirsi alle liste dei partiti. 

Dal canto suo, neanche Chiara Frontini ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Dal suo entourage fanno sapere che il sindaco parlerà solo quando i dettagli saranno nitidi e la giustizia avrà fatto il suo corso. Una difesa d’ufficio motivata dalla necessità di non prendere aprioristicamente le parti di un indagato che, come tutti gli indagati, potrebbe poi risultare colpevole dei reati ascritti con conseguente ritorno d’immagine negativo per tutta l’amministrazione comunale.

E Sgarbi? Beh, lui nel frattempo rigetta tutte le accuse e, a chi gli chiede conto delle richieste di dimissioni, risponde categoricamente: “Perché dovrei dimettermi? Quelle mosse nei miei confronti sono imputazioni prive di ogni fondamento. Un mio collaboratore traditore ha utilizzato le mail di uno dei miei portavoce per mandare ai giornali queste accuse che non esistono. Non mollo di certo”. Le prossime, sicuramente, non saranno settimane tranquille. 

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