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DA PALAZZO

Sgarbi valuta le dimissioni da assessore, Frontini guarda al Pd: sul piatto c’è un posto in giunta

L’eventuale addio di Sgarbi spalancherebbe le porte ai dem, che potrebbero piazzare un loro assessore

Dopo essersi dimesso da sottosegrerario, Vittorio Sgarbi valuta anche le dimissioni da assessore alla Bellezza del Comune di Viterbo. Secondo quanto affermato dal noto critico d’arte, l’Antitrust gli avrebbe comunicato di aver accolto due lettere anonime, asserendo come le sue conferenze siano incompatibili con il ruolo da lui ricoperto nel governo Meloni. Non è chiaro se l’autorità pubblica preposta alla tutela della concorrenza abbia evidenziato incompatibilità anche con gli altri incarichi pubblici di Sgarbi, che risulta essere titolare di oltre 10 funzioni, tra cui quella di assessore nel capoluogo. Contestualmente a quelle da sottosegretario, però, non sono attualmente state annunciate le dimissioni dall’amministrazione viterbese.

Come noto, Sgarbi non percepisce l’indennità di funzione per guidare l’assessorato alla Bellezza. E proprio questo potrebbe essere l’elemento che gli consentirebbe di non lasciare il posto. Tuttavia, come rivela una figura a lui vicina ai tempi del mandato a Sutri, starebbe valutando di sua sponte le dimissioni, annunciate e poi ritirate lo scorso 23 ottobre. La lettera dell’Antitrust, tecnicamente, sarebbe dovuta essere resa nota il prossimo 15 febbraio ma, a quanto pare, il procedimento istruttorio si è concluso con quasi due settimane di anticipo. Di certo, in questo momento Sgarbi è sotto assedio per la questione delle conferenze e per le indagini sui due quadri che le Procure di Macerata ed Imperia ritengono potrebbero essere stati uno rubato e l’altro importato illecitamente. E, mentre non c’è più nessuno dei suoi collaboratori a Palazzo dei Priori, con il solo Ugo Poggi rimasto a fare il capogruppo della sua lista Rinascimento in Consiglio comunale, le voci su un suo imminente addio alla città dei Papi si fanno sempre più insistenti.

In caso di eventuali dimissioni di Sgarbi, Chiara Frontini - la quale ha sempre dichiarato di voler aspettare prima il parere dell’Antitrust e poi gli sviluppi delle indagini sulle due tele incriminate - dovrebbe necessariamente operare un rimpasto di giunta. L’uscita di scena di Sgarbi potrebbe spalancare le porte al Partito democratico, che ultimamente si è sempre più avvicinato alla maggioranza frontiniana in Comune. Una sorta di cessate il fuoco che peró non sembra riguardare l'assessore alla Bellezza, al quale il centrosinistra ha continuato a dedicare pesanti bordate sulle assenze e sulla sua "poca sensibilità". Coincidenze o una strategia ben escogitata per far capire che Sgarbi non è gradito a sinistra?

Ma se non arrivano conferme ufficiali su questo presunto patto tra i civici e i democratici, ad alimentare le voci ci pensano le elezioni per il nuovo comitato di rappresentanza della conferenza locale sulla sanità, in programma il prossimo 13 febbraio. Dai corridoi di Palazzo del Podestà rimbombano indiscrezioni riguardanti un tentativo da parte di Chiara Frontini e del Pd volto a tagliare fuori il centrodestra. Necessariamente servirà l’appoggio di una terza forza politica, che potrebbe essere la nuova Forza Italia di Alessandro Romoli. Tra una decina di giorni si vedrà se questa sarà l’ennesima voce priva di fondamento oppure una clamorosa verità destinata a sovvertire gli equilibri politici della Tuscia alle soglie di una stagione elettorale piuttosto densa di impegni.

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