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Domenica, 28 Aprile 2024
DA PALAZZO

Tre fascicoli aperti in due mesi: la procura tiene d'occhio il Comune, Frontini parla di reazionari

Tre indagini partite nel giro di poche settimane, tre fatti gravissimi che preoccupano la città e fanno drizzare le antenne della magistratura

Un’atmosfera così pesante non si era mai vista, nemmeno quando in città c’era la lotta tra comunisti e missini. Nemmeno quando Viterbo era la roccaforte del berlusconismo e all’opposizione c’erano grillini e sinistra. Nemmeno quando il Pd guidava la città e la destra salviniana stava in minoranza. Ci sono volute la prima donna sindaco e la prima amministrazione civica per sconquassare il capoluogo e dare vita a un clima da guerra civile, che divide non solo i cittadini ma dilania anche la politica.

Tre fatti gravi, mai registrati prima d’ora, dai quali è scaturita l’apertura di tre fascicoli d’indagine. A dicembre, poco prima di Natale, il consigliere Marco Bruzziches ha dichiarato pubblicamente di aver subito pressioni e che la sua famiglia era stata oggetto di “fatti gravissimi”. Nella notte di San Valentino, poi, un misterioso performer ha vandalizzato l’auto del sindaco Frontini, trasformandola nel set di un rapporto sessuale. Infine, sempre la prima cittadina ha rivelato - postando le foto - di aver ricevuto una lettera minatoria anonima nella quale erano contenuti auguri di morte. Bruzziches ha messo al corrente la procura delle presunte pressioni subite, così come Frontini ha sporto denuncia per l'atto vandalico e la missiva inviatale.

Sul caso che riguarda il consigliere comunale, successivamente uscito dalla maggioranza e passato all'opposizione proprio in relazione ai fatti oggetto dell'indagine, sono al lavoro i pm Massimiliano Siddi e Chiara Capezzuto, che non hanno ancora fornito aggiornamenti ufficiali sullo svolgimento delle investigazioni. Per quanto riguarda l'atto vandalico ai danni dell'auto di Frontini, invece, sembra essere vicina a cadere l'ipotesi di reato. Il sedicente performer, cittadino del capoluogo residente nelle vicinanze di via Garibaldi, dove ha avuto luogo il fatto, ha dichiarato di aver sbagliato macchina e che, in ogni caso, la sua non era altro che un'azione artistica. Nulla a che vedere con il sessismo o, peggio, con allusioni riguardanti la vita personale del sindaco. Questa la sua versione, perlomeno. Frontini non sembra esserne per nulla convinta, anche se l'autore del gesto le ha chiesto un incontro chiarificatore. Infine, sulla lettera, sono in corso gli accertamenti. Il testo è stato scritto al computer e inviato alla prima cittadina in forma anonima, ma è già stato rintracciato l'autore: l'indizio che riguardava il Bagnaccio (con i riferimenti alla mancata riapertura del sito termale) si è rivelato molto prezioso.

Di certo, il fascicolo aperto dopo la denuncia pubblica di Bruzziches è quello da cui dovrebbero arrivare le novità più corpose. Al momento gli inquirenti hanno ascoltato diverse persone, tra cui consiglieri comunali e persone vicine alla giunta, tra cui Letizia Chiatti, consigliera che è uscita dalla maggioranza esattamente come il collega. Malgrado qualcuno dal Comune tenti di minimizzare, la situazione resta grave e la tensione si taglia col coltello a palazzo dei Priori. In un periodo complicatissimo dal punto di vista politico, con la tenuta della squadra di governo ora più che mai in discussione dopo i duplici addii di Bruzziches e Chiatti, a minare la stabilità della maggioranza ci pensano le inchieste. Sono passati due mesi esatti e, secondo i ben informati, a metà marzo emergeranno dettagli sulla vicenda, con la possibilità che tutto venga archiviato oppure, nel caso più clamoroso, che quanto dichiarato da Bruzziches ai magistrati trovi un effettivo riscontro. Allora a quel punto l’amministrazione sarebbe davvero a un passo dal baratro, con la possibilità che altri consiglieri escano dal movimento lasciando Frontini col cerino in mano.

La magistratura tiene d’occhio gli sviluppi, anche perché, in un contesto simile, c’è anche il rischio che si possano verificare azioni eclatanti e violente. Non è da escludere, visto che nel giro di due mesi siamo passati dalle presunte pressioni alle vere e proprie minacce con annessi auguri di morte prematura. E viene da chiedersi cosa ne sarà della politica viterbese una volta terminata questa fase, visto che la stessa Frontini ha voluto alzare il tiro asserendo che dietro ai fatti verificatisi in queste settimane possa esserci una sorta di regia reazionaria: “È tutto riconducibile - ha detto - all’opera di un sistema vecchio ancorato al passato, che sta reagendo contro la nostra amministrazione che ha fatto della legalità, della trasparenza, della progettualità, della passione per la comunità locale, le linee guida del proprio impegno civico? Ad oggi non posso affermarlo con certezza ma gli accadimenti degli ultimi mesi e degli ultimi giorni mi inducono a non poterlo escludere. Non la daremo vinta a chi vuol tornare alle logiche incancrenite del passato, perché ci svegliamo la mattina con la coscienza pulita e appagata dall’agire ogni giorno per il bene comune, rispettando gli impegni e lavorando sodo per rendere Viterbo la città che merita davvero di essere”.

Dichiarazioni, queste ultime, che non faranno certamente piacere a chi quello che lei definisce un “sistema vecchio ancorato al passato” lo ha rappresentato in Comune, tra i banchi della sala d’Ercole. Ormai, la spaccatura tra i partiti è evidente e questo lo si deduce anche dalla mancata solidarietà espressa dai partiti, al contrario di quanto accaduto nel precedente caso dell’automobile vandalizzata. Così come si sono acuite anche le divisioni nella cittadinanza, ormai scissa tra sostenitori e detrattori dell’amministrazione.

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