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IL PERSONAGGIO

Il ritorno di Ugo Poggi: "Ora porteremo a termine diversi progetti per centro e periferie"

Il consigliere sgarbiano riottiene le deleghe che gli erano state tolte dalla sindaca e annuncia di volersi mettere subito a lavoro

Come riportato da ViterboToday, ora che i numeri non sono più così saldi Chiara Frontini intende tenersi ben stretto ogni suo consigliere comunale. La maggioranza ha perso un suo esponente (Bruzziches) e, con molte probabilità, potrebbe perderne un altro (Chiatti). Dire addio a un terzo significherebbe schianto assicurato, pertanto il sindaco ha dovuto sfoggiare tutta la diplomazia appresa negli anni per assicurarsi che nessun altro abbandoni la nave. Rassicurare i consiglieri, farli sentire importanti, rimetterli al centro del progetto. Questo era l'imperativo. E, non a caso, Frontini ha cominciato il giro con Ugo Poggi, consigliere di Rinascimento (la lista di Vittorio Sgarbi), considerato uno dei più libertini dell'attuale maggioranza.

Vista e considerata l'ariaccia che tira in Comune sul caso Sgarbi, indagato per la questione del presunto quadro rubato, il rischio che il professore se ne uscisse dalla maggioranza portandosi dietro il suo consigliere era elevatissimo. Frontini, che non è certo una sprovveduta, questo lo sa molto bene e, per cercare di evitare lo scenario, ha scelto di riallacciare i contatti con Poggi. Lo storico fotografo viterbese, nel corso dell'ultimo consiglio comunale, è stato insignito nuovamente della delega all'accessibilità del patrimonio culturale. Delega che, il 14 maggio, gli era stata revocata a seguito di alcune dichiarazioni "contro" la ruota panoramica. Poggi aveva criticato pratogiardino come location dell'attrazione, utilizzando termini piuttosto coloriti sugli assessori che l'avrebbero scelta e, soprattutto, sugli scarsi risultati dell'iniziativa quanto ad afflusso di visitatori. In seguito, Poggi si è scusato per le parole utilizzate e ora, dopo quasi otto mesi di "punizione", la delega è tornata tra le sue braccia.

Il capogruppo di Rinascimento, come noto, è uno specialista di virgolettati controversi. Un uomo senza peli sulla lingua, si direbbe. Genuino, sarcastico, irriverente ma soprattutto autentico. Poggi ha portato il suo modo di essere tutti i giorni anche nell'aula del consiglio, dove spesso ha fatto interventi per alcuni brutali e per altri divertenti. Memorabile quello sui cinghiali, che risale al 17 ottobre scorso: "Ora io mi domando, se noi anticipiamo la raccolta differenziata alle 23 e facciamo portare via la monnezza dalle otto alle undici di sera, i cinghiali quando escono verso le undici e mezza che cosa magnano? Magnano cazzi e a Viterbo non ci vengono più perché non c'è da mangiare". Oppure quello fatto in occasione della contestazione a Sgarbi il 25 aprile, con annessa mancata stretta di mano del presidente dell'Anpi, che ha fatto infuriare le associazioni di sinistra: "Il paese non lo hanno liberato i comunisti o la sinistra, questa festa non è la loro ma è di tutti".

Per comprendere meglio il personaggio, però, basta raccontare un aneddoto. Lo scorso 16 novembre, il regista Julian Schnabel ha fatto tappa in città per girare le riprese di "In the hand of Dante", film prodotto da Martin Scorsese che annoverava tra il cast nomi del calibro di Johnny Depp, Gerard Butler, Gal Gadot, Jason Momoa e Oscar Isaac. Ebbene, Poggi, esperto conoscitore di ogni angolo della città, senza alcuna timidezza si è avvicinato a Schnabel per dargli una dritta: "Mi sono permesso di consigliarli di valorizzare palazzo degli Alessandri, luogo che rappresenta al meglio l'idea e l'immagine che la trama voleva trasmettere allo spettatore".

E lo "show" non è finito. Anzi, il meglio deve ancora venire. Contattato da ViterboToday, Poggi ha commentato la riappacificazione ufficiale con Frontini: "Sono ritornato all'accessibilita del Patrimonio. Un sincero ringraziamento al nostro sindaco Chiara Frontini per la fiducia accordatami". E, visto che la delega è tornata, c'è già da progettare il futuro: "I progetti avviati al centro storico viterbese e quelli che riguardano i borghi di periferia saranno portati a compimento". Una rassicurazione che fa ben sperare gli elettori di Poggi e quelli che lo stimano. Al contrario, i suoi detrattori non ne saranno molto contenti. Ma, conoscendolo, lui se ne fregherà in ogni caso.

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