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Sabato, 27 Aprile 2024
IL DATO

Quasi la metà degli studenti viterbesi di terza media non sa la matematica, soprattutto le ragazze

Un dato che dovrebbe far riflettere professori, dirigenti scolastici, politica e famiglie. E le ragazze vanno peggio dei ragazzi

La matematica è una materia maledetta, lo sa bene chiunque sia passato tra i banchi di scuola. Basta perdersi un solo misero passaggio che, di conseguenza, l’apprendimento può bloccarsi per sempre. E questo è un problema soprattutto nell’età dell’adolescenza, quando la voglia di imparare è poca e le distrazioni sono molteplici. Difatti, in Italia il 43,6% degli alunni di terza media ha un livello di competenza numerica non adeguato rispetto al proprio grado di istruzione. A rivelarlo è il portale Openpolis, che ha preso in esame le ultime rilevazioni Ocse-Pisa sulla prima verifica internazionale sugli apprendimenti degli studenti 15enni dopo la pandemia. E i risultati non lasciano buone impressioni. 

Per quanto riguarda la provincia di Viterbo, i dati sono in linea con quelli del resto del Paese. Ma non sono affatto incoraggianti. Quasi la metà degli studenti della Tuscia va male in matematica ed ha un livello di competenze inferiori rispetto a quel che dovrebbe essere il grado d’istruzione. E le ragazze vanno peggio dei ragazzi, statistica interessante perché dimostra anche il divario di genere nell’apprendimento. Nel dettaglio, il 45,1% delle alunne viterbesi di terza media è sotto il livello di competenze numeriche sufficiente. Leggermente più bassa, al 41,8%, la percentuale dei maschi. 

L’Italia, spiegano da Openpolis, ha il divario di genere più ampio di tutti i paesi coinvolti nella rilevazione. È pari a 21,1 la differenza tra il punteggio medio conseguito dai ragazzi nelle prove Ocse-Pisa di matematica e quello delle ragazze. Un valore molto superiore rispetto alla media Ocse (9,1) e ai risultati degli altri paesi oggetto di indagine. Su scala nazionale, le ragazze con competenze numeriche insufficienti sono il 45,8%, mentre tra i maschi la quota scende al 41,6%. Lo scarto, in virtù di questi dati, ammonta a 4 punti, ma non è omogeneo si tutte le province. A Viterbo, ad esempio, lo scarto è leggermente inferiore e si attesta a 3,3 punti.  

Insomma, agli studenti del Viterbese la matematica non piace per niente. Un fatto acclarato che dovrebbe far riflettere professori, dirigenti scolastici, politica e famiglie. Difatti, c’è chi ha capito il fenomeno e vuole intervenire per invertire il trend. L’istituto comprensivo Luigi Fantappiè, tra i più frequentati del capoluogo, recentemente si è aggiudicato poco meno di 80mila euro di finanziamenti per un protetto volto a potenziare l’offerta dei servizi d’istruzione inerenti alle competenze matematiche e multilinguistiche. Visti i dati divulgati da Openpolis, sembra essere assolutamente una mossa azzeccata. 

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