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Pasqua nella Tuscia: tra religione, processioni e piatti tipici. Un viaggio nelle tradizioni

Alla scoperta delle tradizioni religiose e non che animano la Tuscia durante il periodo pasquale

La settimana che precede la Pasqua è un momento ideale per prendersi del tempo per conoscere meglio la Tuscia. Una terra ricca non solo di bellezze naturali ma, pure, di borghi suggestivi, tradizioni dal forte impatto emozionale e golosità culinarie da assaporare. Un momento dell'anno, come detto, particolarmente sentito per quella che è nota in tutto il mondo come la Città dei Papi che, in questo esatto periodo dell'anno, alla solennità delle celebrazioni religiose unisce anche la leggerezza che contraddistingue l'arrivo festa della primavera. 

Un viaggio tra sacro e profano

Tra i capoluoghi da inserire nelle tappe del tour pasquale della Tuscia non può mancare Orte dove, il Venerdì Santo si celebra quella che viene considerata la processione più antica d’Italia. Fin dagli inizi del 1200 si svolge la Processione del Cristo Morto con la rappresentazione fisica della morte e della crocefissione.

Monte RomanoCanino o Bassano Romano viene messa in scena la rievocazione storica del calvario. A Tarquinia invece il Giovedì Santo via al giro delle chiese, da visitare in numero dispari, e la celebrazione messa in Coena Domini, in ricordo dell’Ultima Cena. Il venerdì invece è la volta della processione che trasporta la statua del Cristo Morto, al cui seguito si accompagnano una banda che suona musiche luttuose, dei bambini vestiti da angeli, che portano gli attrezzi che sono serviti per la flagellazione e la morte di Cristo, e un corteo di donne vestite a lutto.

Le pietanze tipiche

La Pasqua è pure strettamente connessa alle tradizioni gastronomiche. In Tuscia tra i piatti che non possono mancare in questo giorno c'è l’agnello, al forno o proposto sotto forma di cotolette impanate e fritte, è perfetto per essere gustato con i carciofi. Immancabili anche formaggio, uova e lasagne con la caciottina fresca. E poi, un capitolo a parte, spetta alla pizza di Pasqua considerata a pieno uno dei pani rituali della Tuscia. Questo prodotto, secondo quanto riportato da numerose fonti, avrebbe origini molto antiche. Era considerato un dolce sfizioso fatto con ingredienti costosi e che ha bisogno di tanta lavorazione. Viene preparata il venerdì santo e poi lasciata lievitare un paio di giorni prima della cottura.

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