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Domenica, 28 Aprile 2024
TRASPORTI

Chiusura della Fl3 Cesano-Viterbo, pendolari e sindaci chiedono un incontro a Rfi e Regione: "Non ne sapevamo nulla"

Preoccupa la chiusura della linea di treni regionali visto che non sono ancora state studiate valide alternative. I comuni e il Comitato Roma-Bracciano-Viterbo chiedono un incontro urgente per capire come si intendere far fronte ai disagi. Assemblea pubblica a Oriolo Romano

Le promesse di studiare alternative non hanno convinto. Preoccupa, invece, il futuro e, soprattutto, quello che accadrà la prossima estate. Dopo l’indiscrezione rilancia dall’Osservatorio regionale trasporti, Rfi ha confermato che la linea di treni regionali FL3 Cesano – Viterbo chiuderà per lavori dall’11 giugno al 10 settembre. Una vera e propria batosta per i pendolari che, adesso, attendono di sapere come Regione, Rfi e i Comuni interessati risolveranno il problema dei trasporti. Ad oggi, almeno secondo l’Osservatorio e i comitati, le premesse non sembrano delle migliori.

Chiude la FL3 Cesano – Viterbo

La linea di treni regionali chiuderà per attivare la tecnologia Ertms (European rail transport management system). Un sistema che migliora le prestazioni in termini di regolarità e puntualità e incrementa degli standard di sicurezza. In estrema sintesi, questa innovazione permetterà di avere minori distanze tra i treni in movimento e, di conseguenza, aumentare la frequenza delle corse. Verranno, inoltre, effettuati anche interventi di potenziamento sulle infrastrutture. È stata infatti confermata la realizzazione del raddoppio della tratta Cesano – Vigna di Valle e Vigna di Valle – Bracciano, presente anche nel contratto di programma sottoscritto tra il Mit e Rfi.

Perché si chiude la linea?

L’Osservatorio regionale trasporti, associazione che raggruppa i comitati di pendolari del Lazio, è molto critico nei confronti di Rfi e Regione lazio. “Il comunicato di Rfi conferma, assieme alla sospensione totale del servizio per 3 mesi, il fatto che non vi sono date previste per il raddoppio della linea – si legge in una nota - dopo che Rfi stessa aveva nel 2017 annunciato che i lavori si sarebbero svolti tra il 2018 e il 2022 e ‘aggiornato’ nell’audizione alla sesta commissione regionale del 29 gennaio 2019 (e confermato poi ad aprile in un’assemblea pubblica a Bracciano) che per fine 2023 si sarebbe attivato il raddoppio fino a Vigna di Valle”. Per l’Osservatorio è poi difficile capire come mai per l’attivazione dell’Ertms sulla tratta Cesano - Roma la linea continuerà a funzionare mentre verso Viterbo no. Una distinzione che, di fatto, causerà non pochi disagi.

Comuni non coinvolti

Nel suo comunicato Rfi assicurava come fossero già iniziati dei confronti con Regione Lazio e i comuni interessati dalla chiusura per sopperire alla mancanza di treni. Visto che la Roma nord gestita da Astral e Cotral è tutto fuorchè affidabile, servirà predisporre delle navette sostitutive. Decine e decine di autobus dei quali, però, non si hanno ancora notizie. “A questo proposito – scrive ancora l’Osservatorio -, pur non avendo avuto alcuna notizia dagli amministratori locali e regionali di incontri finora volti alla programmazione dei servizi sostitutivi, confidiamo che siano coinvolte da subito e non solo a giochi fatti, anche le rappresentanze dei cittadini e dei pendolari, come l’Osservatorio e il nuovo Comitato pendolari Fl3 Roma – Bracciano – Viterbo”.

I pendolari

A stretto giro è arrivata anche la posizione del presidente dei pendolari della linea, Stefano Fabbri, che, intanto, ha chiesto un incontro urgente con Trenitalia, Rfi e Regione per “meglio comprendere il preciso cronoprogramma dei lavori”. Inoltre, i pendolari sperano che, almeno nelle ore di punta, si possano garantire alcuni treni, evitando così la chiusura completa della linea.  

Attualmente sembra scontato che il grosso del servizio svolto dai treni regionali ricadrà sugli autobus. I pendolari vogliono un “adeguato servizio sostitutivo bus in termini di frequenza, capienza, chiarezza negli orari di partenza e transito nelle fermate interessate, rispetto delle corrispondenze treno – bus alle stazioni di inizio e fine delle tratte attive e velocizzazione tramite differenziazione di percorsi”. Verrà anche chiesto il potenziamento dei collegamenti Viterbo – Attigliano – Roma, se possibile con origine da Vetralla. E se proprio tutto questo non sarà possibile, almeno prevedere la riapertura nei tratti dove i lavori saranno terminati.  

Servizio sostituivo

I pendolari sembrano “terrorizzati” dal come verrà affrontata l’emergenza. Il comitato, infatti, chiede “particolare attenzione al servizio sostitutivo” in quanto “cruciale nell’evitare che i viaggiatori siano scoraggiati all’uso del trasporto pubblico e ricorrano massivamente all’automobile, tra le cui conseguenze più gravi vi sarebbero l’insufficienza dei posti auto ai parcheggi di scambio di Cesano e una congestione fatale di Via Braccianese Claudia, già ora pesantemente provata in termini di viabilità”.

Assemblea pubblica a Oriolo Romano

Sulla chiusura del tratto Viterbo-Cesano è stata indetta un'assemblea pubblica a Oriolo Romano. Appuntamento per giovedì 29 febbraio, alle 21, nella sala polivalente del comune. L'obiettivo è "provare a fare il punto della situazione e a offrire almeno parole di verità ai numerosissimi pendolari che già l'estate scorsa hanno dovuto sopportare i problemi legati alla soppressione di un numero importantissimo di convogli - spiega il sindaco Emanuele Rallo -. All'assemblea pubblica inviteremo Rfi, nella speranza che sia presente, nonché tutti i sindaci e tutti i rappresentanti politici del territorio".

"Venerdì scorso - riepiloga Rallo -, senza nessuna condivisione, abbiamo appreso con un comunicato stampa di Rfi che dall'11 giugno per tutta l'estate la Fl3 sarà chiusa per interventi di potenziamento tecnologico nel tratto Viterbo-Cesano. Tale notizia, accompagnata da nessuna reale informazione rispetto ai mezzi sostitutivi che dovranno essere adottati e a eventuali essenziali rimborsi a favore degli utenti, ha determinato enorme e comprensibile preoccupazione da parte della cittadinanza. Crediamo sia il momento che sulla vicenda della Fl3 la politica tutta, a tutti i livelli, si schieri senza indugi al fianco di un'utenza che nel corso di questi anni ha sopportato fin troppo".

I sindaci chiedono un incontro con la Regione

Sul tema i sindaci del comprensorio sabatino, tra cui quello di Oriolo Romano, chiedono un incontro con la Regione. "Favorevoli all'introduzione di ogni sistema che migliori la fruibilità della linea, non possiamo non dirci seriamente preoccupati dall'impatto che la chiusura estiva avrà su tutta la mobilità del nostro comprensorio - affermano -. Dobbiamo inoltre constatare che i comuni sono rimasti ancora una volta fuori dai tavoli in cui si decidono le sorti della Fl3 e che nel comunicato di Rfi il raddoppio del binario viene solo accennato come "futuro binario affiancato di raddoppio", senza alcun dettaglio ulteriore rispetto ai tempi di realizzazione. Nessun accenno neanche ai servizi sostitutivi su gomma nei tre mesi di chiusura. Come sindaci dei comuni del comprensorio sabatino, siamo seriamente preoccupati delle pesantissime ripercussioni che la chiusura della linea comporterà per i nostri cittadini che usano quotidianamente la Fl3 per recarsi non solo a scuola, ma anche e soprattutto a lavoro e ai grandi ospedali di Roma e nondimeno sulle ripercussioni sui flussi turistici del nostro comprensorio che la chiusura estiva potrebbe avere. Chiediamo un incontro urgente con la Regione Lazio per rappresentare loro gli enormi disagi che un intervento simile significherà per il nostro territorio e per reperire congiuntamente soluzioni temporanee per ridurre le problematiche che investiranno i nostri territori".

Fonte RomaToday

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