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Lunedì, 29 Aprile 2024
PARLA SGARBI / Centro Storico / Via Faul

Quando Sgarbi voleva "buttare nel cesso" il Gigante di valle Faul: "Statua ridicola, c'è da vergognarsi solo a vederla"

Il critico d'arte e assessore alla Bellezza a Viterbo aveva già stroncato il Risveglio di Johnson: "Cagata mai vista, lo butteremo nel cesso"

L’anno scorso, pochi mesi prima che Chiara Frontini venisse eletta, qualcuno ha previsto che fine avrebbe fatto il Gigante di valle Faul. Nel pieno della campagna elettorale, ad aprile 2022, Vittorio Sgarbi si affacciò per la prima volta pronunciando parole che, col senno di poi, si sono rivelate profetiche sul "Risveglio", la scultura di Seward Johnson oggi installata nel parco cittadino. Il monumento è balzato agli onori delle cronache per lo stato in cui è ridotto, nel degrado più totale.

Era il 15 aprile 2022 e Sgarbi aveva appena siglato, in piazza San Lorenzo, l’accordo elettorale con Chiara Frontini, la quale, di lì a due mesi, sarebbe poi stata eletta sindaco. Dopo l’annuncio dell’intesa, il futuro assessore alla Bellezza si concesse alla stampa per rilasciare delle dichiarazioni. Alla domanda su come avesse trovato la città, Sgarbi rispose: “Viterbo ha delle grandi potenzialità inespresse, dovrebbe giocare un ruolo centrale nella Tuscia, per quello che è. Forse è questa sua dimensione appartata che la rende più fascinosa e attraente, però è vero che serve un minimo di decoro”.

A quel punto fa un esempio: “Quella ridicola statua raffigurante un uomo che emerge dalla terra, una cosa che uno dovrebbe vergognarsi di vedere. Una cagata mai vista, la butteremo nel cesso”. E, infatti, un cesso “The Awakening” lo è diventato. Letteralmente, dato che la gente ci orina sopra e ci lascia rifiuti di ogni genere. Pure il suo creatore non ha evitato le invettive sgarbiane: “Perché la hanno ospitata a Viterbo? Che senso ha? L’autore si chiama Johnson, un poveretto…”. Il povero artista, purtroppo, non potè difendersi, visto che era morto di cancro poco meno di due anni prima a 89 anni.

GALLERY | Il degrado del Gigante di valle Faul

Insomma, già prima di diventare assessore Sgarbi aveva stroncato il Gigante di valle Faul. E oggi che è membro della giunta Frontini, peraltro con ampio raggio d’azione su quel che riguarda la cultura, i monumenti e i musei, potrebbe concretizzare i suoi intenti di “buttare nel cesso” l’enorme e vituperata statua. Nel frattempo avrà cambiato idea? Chissà.

Quel che è sicuro sono gli urgenti interventi di cui l’opera di Johnson (nipote di Robert, fondatore di Johnson&Johnson, la multinazionale farmaceutica americana) ha bisogno: le unghie sono state “smaltate”, il corpo cosparso di scritte e graffiti e la faccia ormai si è arrugginita e viene utilizzata come discarica. Se proprio la scultura deve restare a valle Faul, sempre che Sgarbi non decida di rimuoverla, che almeno non venga lasciata in queste condizioni. Lo si deve non solo al decoro urbano ma anche al compianto Johnson.

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