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Venerdì, 26 Aprile 2024
provincia Soriano nel Cimino

Baci in bocca e palpeggiamenti su due giovani pazienti di 17 e 19 anni, si cercano altre vittime dell'infermiere

Indagine dei poliziotti della squadra mobile: è scattata dopo la denuncia del padre di una delle ragazze ricoverate nella clinica per disturbi alimentari di Soriano nel Cimino

Baci in bocca e palpeggiamenti nelle parti intime. Sono gli abusi sessuali che due ragazze di 17 e 19 anni avrebbero subito da un infermire 35enne dell'istituto San Giorgio, la clinica di Soriano nel Cimino specializzata in disturbi alimentari che, venuta a conoscenza dei fatti, ha subito sospeso l'operatore sanitario.

La triste vicenda emerge alla fine di dicembre. Poco prima di Natale il padre della 19enne, tramite i racconti della figlia appena dimessa, sarebbe venuto a conoscenza degli abusi che la ragazza avrebbe subito dall'infermiere durante i mesi di terapia trascorsi nella struttura. Per prima cosa ha riportato tutto alla direzione della clinica che, dal canto suo, ha subito sospeso disciplinarmente il dipendente. Si è poi rivolto ai poliziotti della questura di Viterbo che hanno fatto scattare le indagini.

Gli agenti della squadra mobile hanno ascoltato, anche con il supporto di uno psicologo, sia la 19enne che un'altra paziente. Quest'ultima minorenne, di 17 anni. Le due, entrambe residenti fuori provincia, la 19enne in particolare a Roma, durante il ricovero avrebbero stretto rapporto e tutte e due avrebbero subito abusi dall'unico infermiere maschio della struttura.

Gli investigatori hanno ricostruito che il sanitario, un 35enne di Viterbo, "si presentava nelle stanze delle pazienti, anche di prima mattina e, dopo qualche complimento, metteva in pratica atteggiamenti libidinosi esperiti mediante frasi ingiuriose o violenze sessuali del genere baci in bocca e palpeggiamenti sulle parti intime". Comportamenti che sarebbero durati mesi, fino alle dimissioni delle giovani vittime.

All'esito delle indagini, la procura di Viterbo ha chiesto per il 35enne gli arresti domiciliari. Il gip ha invece disposto la misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare la professione sanitaria per la durata di dieci mesi, che i poliziotti della squadra mobile gli hanno notificato venerdì pomeriggio denunciandolo a piede libero. Secondo l'accusa, "l'uomo si approfittava delle pazienti più giovani, anche minorenni, già in uno stato di inferiorità fisica e psichica, inducendole a compiere o subire atti sessuali".

Gli accertamenti degli agenti della squadra mobile non sono finiti. L'infermiere, che da circa due anni lavorava nella struttura, potrebbe aver molestato altre pazienti. Gli investigatori, dunque, sono al lavoro alla ricerca di altre possibili vittime.

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