Tentato colpo in macelleria finisce a coltellate, a processo il rapinatore che ha perso le dita della mano
Il titolare dell'attività, gravemente ferito a testa e volto, si è costituito parte civile e verrà ascoltato dai giudici alla prossima udienza
Davanti al tribunale di Viterbo il 30enne falisco che questa estate ha tentato una rapina in una macelleria di Nepi. Per A.G., già noto alle aule di giustizia per precedenti analoghi, al via il processo, con giudizio immediato, in cui si è costituita parte civile la vittima che reagì all'irruzione.
Il processo
Durante la prima udienza di ieri, martedì 20 febbraio, il collegio dei giudici presieduto da Jacopo Rocchi ha ammesso a processo quanto raccolto dai carabinieri durante le indagini, tra cui le immagini dei luoghi e quelle estrapolate dalle telecamere di sicurezza del comune di Nepi, i referti del pronto soccorso, foto e documentazione medica sulle lesioni riportate dal titolare della macelleria, rappresentato dall'avvocato Francesco Massatani. La vittima verrà ascoltata alla prossima udienza del 23 aprile. Il 18 giugno, invece, sarà raccolta la testimonianza dei militari che sono intervenuti. Mentre l'esame dell'imputato, difeso dal legale Walter Pella, è previsto, qualora voglia renderlo, per il 17 settembre quando, dopo la discussione delle parti, potrebbe arrivare anche la sentenza.
La tentata rapina
A.G. è piombato, con il volto travisato, nella macelleria di via Gori, adibita anche a tabaccheria, il 29 agosto scorso intorno all'orario di chiusura. Intimando al proprietario di farsi consegnare i soldi dell'incasso, lo avrebbe ripetutamente colpito alla testa con un coltello. Nonostante la violenta aggressione, il commerciante sarebbe riuscito a reagire e a difendersi impugnando a sua volta un coltello con cui ha raggiunto il 30enne al braccio destro.
La fuga (in ospedale)
Il rapinatore si è dato alla fuga in auto, recandosi al pronto soccorso dell'ospedale Andosilla di Civita Castellana dove è stato arrestato dai carabinieri per tentata rapina e lesioni personali gravi, aggravate dall'uso del coltello come arma. È poi stato trasferito al San Camillo Forlanini di Roma per le serie lesioni riportate durante la colluttazione che gli sono costate tre dita della mano. Attualmente è detenuto nel carcere di Mammagialla.
Spaccata la testa al macellaio
Il macellaio, invece, dopo aver chiesto aiuto è stato trovato dai soccorritori con il viso ridotto a una maschera di sangue. Stando al referto dei medici gli è stata spaccata la testa e ha riportato una ferita lacero contusa del cuoio capelluto, dell'orecchio, della guancia sinistra e del naso e frattura della volta cranica e delle ossa nasali. Venticinque i punti di sutura applicati.