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CASO BRUZZICHES

Sindaca Frontini e marito indagati per minacce: "Chiederemo di essere ascoltati per chiarire tante cose"

La prima cittadina e il consorte Fabio Cavini iscritti nel registro degli indagati per le affermazioni fatte durante la cena a casa Bruzziches. L'avvocato del consigliere comunale: "Frontini non ha mai smentito quelle frasi"

Minacce. È l'ipotesi di reato con cui la procura di Viterbo ha indagato la sindaca Chiara Frontini e il marito Fabio Cavini in seguito alla querela sporta dal consigliere comunale Marco Bruzziches che vede al centro le affermazioni fatte dal marito della prima cittadina durante una cena di fine settembre alla presenza della stessa Frontini. Per la precisione i pm titolari del fascicolo, Chiara Capezzutto e Massimiliano Siddi, ipotizzano al momento il reato di minacce in concorso anche perché, allo stato attuale, le persone offese sarebbero due: oltre a Bruzziches anche la moglie Anna Maria Formini, pure lei presente alla cena.

Il consigliere comunale e la consorte, dopo aver depositato la querela direttamente in procura, sono stati ascoltati dai magistrati a cui hanno consegnato anche il supporto magnetico contenente la registrazione di quanto sarebbe stato detto durante la cena a casa loro. Uno stralcio di quell'audio è stato reso pubblico dallo stesso Bruzziches, secondo il quale a parlare sarebbe il marito della sindaca, con quest'ultima che avrebbe avuto un "costante ed evidente atteggiamento di approvazione e di supporto".

"Io, noi, quando vogliamo colpire o abbiamo qualcosa o la inventiamo - dice Cavini -. Non siamo dei principianti, se io voglio fare male capisco chi del tuo stato di famiglia ("Soprattutto se so che stai a fa'", interviene la sindaca) è più debole e poi vado a colpire quella persona. Purtroppo io sono la sua anima nera ed è per questo che sono molto odiato. A volte devo fare delle cose anche molto brutte, a volte molto belle. Ma purtroppo, come diceva Rino Formica, "sangue e merda"".

Per queste frasi Bruzziches si è detto "preoccupato e timoroso per le sorti mie e soprattutto di moglie e figli". I fatti risalgono al 26 settembre scorso, quando il consigliere era ancora tra i banchi della maggioranza a palazzo dei Priori. La querela, invece, è stata sporta a dicembre, stesso periodo delle dimissioni. "Dopo un lungo periodo di repulsione nei confronti di tutto quello che riguardava il mio ruolo di consigliere - ha spiegato Bruzziches -, è subentrato un senso forte di rispetto della legalità che mi ha determinato a proporre querela nei confronti della sindaca e di suo marito e ad abbandonare la maggioranza senza rimorso alcuno".

L'avvocato Stefano Maria Falcioni, che assiste Bruzziches e la moglie e che nei giorni scorsi ha avuto accesso al registro delle notizie di reato in qualità di legale di parte offesa, afferma: "È stata presentata querela affinché la procura possa fare chiarezza su quanto successo e detto durante la cena. I magistrati stanno operando con attenzione e accortezza, sentendo anche le parti offese e altre persone. Siamo in attesa dello sviluppo delle indagini che, sia chiaro, potrebbero concludersi pure con una richiesta di archiviazione. In ogni caso, ci rimetteremo a ciò che deciderà la procura. Se dovesse ritenere che non ci siano aspetti di carattere penale, ne prenderemo atto. Pur sottolinando che ciò non escluderebbe che ci siano stati dei danni nei confronti delle parti offese. La stessa Frontini, finora, non ha mai smentito quelle affermazioni".

Nel replicare alle rivelazioni di Bruzziches sulle registrazioni, infatti, la prima cittadina non ha negato quelle frasi ma le ha definite "iperboli" e "battute" e ha parlato di "manipolazioni" e "strumentalizzazioni". "Pensavamo di partecipare a una cena conviviale, invece nascondeva una volontà premeditata di registrare conversazioni e stravolgerne il senso per seguire un chiaro disegno politico. Il semplice fatto che il consigliere Bruzziches abbia provveduto a registrare il nostro colloquio mi fa ritenere che c'era da parte sua già un preciso intento di poterne farne un uso politico a mio discapito. Riporta frasi singolarmente estrapolate e prive di riferimento al contesto. Sta strumentalmente utilizzando stralci di un colloquio registrato ad arte e divulgato con precisa puntualità solo per minare la mia credibilità. È evidente il disegno politico frutto di una clamorosa dispercezione".

Sull'iscrizione nel registro degli indagati per minacce, ViterboToday ha più volte provato a contattare Frontini senza però ricevere risposta. Difesa dall'avvocato Roberto Massatani, mentre il legale del marito Cavini è Giovanni Labate, si viene comunque a sapere che i due, ad oggi, non hanno ricevuto avvisi di garanzia né avuto accesso agli atti e tantomeno alla trascrizione integrale della registrazione della cena. Pertanto, viene sottolineato, ogni tipo di valutazione nel merito verrà fatta in seguito ma è già stata annunciata l'intenzione di sindaca e consorte di chiedere di essere ascoltati "per chiarire tante cose".

Alla cena finita sotto la lente della procura, andata avanti per circa tre ore (tanto è lunga la registrazione consegnata da Bruzziches ai magistrati) tra pizza e birra, si arriva dopo le dimissioni della presidente del consiglio comunale Letizia Chiatti e i malumori di Bruzziches, con delega al patrimonio immobiliare del Comune, per "l'assoluto immobilismo - come riportato da Bruzziches stesso - sulla gestione degli immobili di proprietà comunale" da parte dell'amministrazione e per aver "incontrato molteplici ostacoli sia nell'ottenere informazioni utili all'espletamento del mandato sia azioni da parte della giunta in ordine alle esecuzioni delle azioni necessarie al fine di valorizzare il patrimonio immobiliare comunale".

La sera di quel 26 settembre "ben presto - ricostruisce Bruzziches - la conversazione si è focalizzata sulle problematiche da me sollevate circa la gestione della delega affidatami ma soprattutto quali fossero i rapporti con la consigliera Chiatti, più volte descritta dai coniugi Cavini come la nemica numero uno della maggioranza". Sulla ex presidente del consiglio comunale il marito della sindaca durante la cena, stando sempre a quanto riporta Bruzziches, avrebbe detto: "Adesso è nella fase in cui riflettiamo, perché se lei non fa danni noi non reagiremo".

Chiatti è tra le persone che nelle ultime settimane sono state sentite dai magistrati, insieme anche a un geometra ex militante di Viterbo2020, il movimento civico di Frontini. La procura, infatti, è sì al lavoro per trovare riscontri alle ricostruzioni di Bruzziches ma anche per capire se quanto avvenuto durante quella cena possa essere un "sistema" messo in atto da Frontini e Cavini per risolvere questioni politiche.

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