Omicidio a Soriano | L'agenda rossa di Bramucci con cifre per 47mila euro, la moglie: "Voleva incassare i vecchi prestiti e andare a Tenerife"
All'interno del quadernino, tenuto nascosto in casa, anche le iniziali delle vittime di usura
Ha riscosso i crediti, di fatto, fino all'ultimo giorno della sua vita, Salvatore Bramucci, il 58enne freddato con una raffica di colpi il 7 agosto scorso nelle campagne di Soriano nel Cimino. Facendo l'usuraio ha avuto più di un problema con la giustizia. Arrestato nel 2007 in un'operazione su furti nei cantieri, estorsione, usura e ricettazione, è finito in manette anche a inizio 2020. Sempre per usura ed estorsione, per cui ha patteggiato una pena a tre anni e quattro mesi che stava finendo di scontare ai domiciliari.
"Salvatore mi ha sempre detto che avrebbe riscosso il denaro che lui aveva concesso in prestito a diverse persone". A parlare è la moglie di Bramucci. Sono dichiarazioni rese ai carabinieri dopo l'omicidio del marito e contenute nell'ordinanza di arresto che ha fatto finire in carcere Tonino Bacci e Lucio La Pietra, 48 anni, per omicidio in concorso aggravato dalla premeditazione. "Mi ha sempre detto che non faceva niente di male prestando i soldi a chi ne aveva bisogno", continua la donna che si dice all'oscuro delle attività svolte dal marito. "Non mi ha mai precisato i dettagli dei prestiti, ma ritengo che svolgesse l'attività di usuraio. Salvatore mi ha tenuto sempre nascosto sia le persone a cui prestava il denaro, sia l'entità dei prestiti concessi".
Prestiti che, stando sempre al racconto della moglie, era disposto a incassare con le buone e con le cattive. "Circa un mese fa (rispetto all'omicidio, ndr) Salvatore è tornato a casa nervosissimo e alla mia richiesta del motivo ha riposto che si era incontrato con una persona di Soriano che ora vive a Viterbo, che si era presentato senza portargli i soldi che gli doveva e lui lo aveva malmenato. Mi ha detto: 'Sto pezzo di merda non mi ha portato niente'. E questo gli ha detto: 'Se me vuoi ammazza' fallo pure, tanto i soldi non ce l'ho'. Quindi Salvatore lo ha colpito".
Riscuotere i crediti per "lasciare l'Italia e andare a vivere con la figlia a Tenerife". Sarebbe stato questo il piano di Bramucci. "Ricordo - riporta la moglie - di aver letto una chat intercorsa tra Salvatore e la famiglia (avuta da un precedente matrimonio, ndr) nel corso della quale parlavano del loro trasferimento all'estero e ricordo che la figlia ad un certo punto ha scritto: 'Tanto noi qui siamo bruciati', riferendosi evidentemente a lei, al padre ed anche al compagno che si trova in carcere da circa un anno perché coinvolto in un traffico di cocaina. Proprio per il suo progetto di espatriare, credo che Salvatore stesse racimolando dalle sue attività delle somme di denaro da impiegare per lo scopo. Attività che non hanno nulla a che vedere con la gestione del canile ma sono probabilmente da ricondurre ad illeciti nel campo dell'usura che ha sempre svolto e che in diverse circostanze hanno portato all'arresto".
Somme di denaro che Bramucci avrebbe appuntato in una agendina rossa, tenuta nascosta in casa ma trovata dalla moglie che l'ha poi consegnata ai carabinieri, che conteneva anche dei nomi puntati. Le cifre, se sommate, danno un totale di 47mila 300 euro. "L'agendina rossa - ripercorre la donna - l'ho trovata casualmente poco tempo fa nel mobile della sala e, guardando cosa c'era scritto, sono stata colpita da due fogli, che sicuramente aveva scritto Salvatore, che riportano sigle di nomi e cifre che sicuramente aveva prestato o doveva percepire".
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